"AscoltaMi, Sabrina. Io sono il Cristo, il Signore."
(pausa)
"Se tu guardi nell'Antico Testamento, come pure nel Nuovo, mai il vero profeta si confonde con la classe sacerdotale, né tanto meno con i dirigenti politici."
(pausa)
"Il vero profeta è il portaparola di Dio e, come tale, deve - è chiamato a ciò - recare il Divino Messaggio a chiunque Egli voglia rivolgerlo; e questo pur a costo di grandi sofferenze e incomprensioni; ed anche, e persino, se a causa di ciò dovessero finire amicizie che, in quel caso appunto - per il fatto stesso che finiscono a motivo della Mia Parola, di Verità e Amore - non erano che povere e misere amicizie umane: non fondate, non radicate, non innestate in Me, Albero di vera Vita e Roccia di eterna Salvezza. Amen."
(pausa significativa)
"Or dunque, a quanto ti ho detto or ora, consegue questo: Io - il Santo, il Giusto, il Forte; il Dio Salvatore dell'uomo - avevo chiamato questo popolo di Appiano a conversione, ma, come già dissi a suo tempo, non di recente, ESSI NON MI HANNO RISPOSTO (riferimento ai Messaggi del Sacro Cuore in data 18 maggio 2010 e 9 maggio 2012).
Al contrario, hanno continuato a glorificare se stessi - con l'orgoglio e la vanagloria - in luogo di lodare, glorificare, adorare ME, come sarebbe invece giusto e saggio."
(pausa)
"E ora: non bastavano le sconcezze proiettate nelle cosiddette "Sale della comunità" - e anche nel Tempo santo della Quaresima -; no, evidentemente non bastavano, se ora devo constatare che la Mia chiesa - questa, di Santo Stefano in Appiano - verrà presto trasformata, per una sera, in sala da concerto a pagamento."
(pausa)
"Cari figli! figlie amate! offriteMi riparazione, con il cuore umile e pentito, per questa e per mille altre profanazioni (nota: profanare significa violare con atti profani il carattere sacro di una cosa, di una persona o di un luogo) che, a causa del devastante ed eretico modernismo - già condannato a suo tempo da Papi santi - si commettono sovente nei Miei templi, quelli a Me consacrati."
(pausa significativa)
"Non benedico, Sabrina, quello che essi, stoltamente, definiscono "evento" ed "evento eccezionale".
Non benedico, e volgo altrove, con divino disgusto, il Mio Volto, contrariato e da essi così spesso contristato."
(pausa significativa)
"Questa Chiesa, o Sabrina eletta Mia, andrà presto di male in peggio, e Io li abbandonerò a ciò che avranno scelto ed eletto come loro cibo e pascolo: sterco e fango, spenta vanità. Amen."
(pausa)
"Ma per i cultori del Mio Nome - per quelle anime che sinceramente soffrono alla vista e alla quotidiana constatazione della diffusissima empietà; sì che siamo arrivati al punto che la più bassa e degradante perversione viene chiamata "diritto della persona" -; ecco, per i santi cultori del Mio Nome, per i devoti del Mio Sacro e Divin Cuore, presto - abbiate fiducia, o figli! - sorgerà, splendido e fulgente, il Sole dell'eterna Giustizia (riferimento a Malachia 3,20). Amen."
(pausa)
"Per ora, o Sabrina eletta Mia, tu puoi andare in pace. Io tornerò a parlarti dopo che il papa si sarà pronunciato (nota: con il documento finale in merito al Sinodo sulla famiglia), come pure in altre occasioni, così come la Mia Santa e Divina Sapienza mi ispira. Amen."
"Va' in pace, diletta; e con la Mia santa e vera, divina benedizione. Amen".
Locuzioni interiori ricevute martedì 23 febbraio 2016, alle ore 9.40 a.m., durante un'adorazione eucaristica comunitaria silenziosa, in chiesa.