2016-02-23 Gesù Cristo chiede riparazione per le profanazioni commesse nella Sua santa casa

"AscoltaMi, Sabrina. Io sono il Cristo, il Signore."

(pausa)

"Se tu guardi nell'Antico Testamento, come pure nel Nuovo, mai il vero profeta si confonde con la classe sacerdotale, né tanto meno con i dirigenti politici."

(pausa)

"Il vero profeta è il portaparola di Dio e, come tale, deve - è chiamato a ciò - recare il Divino Messaggio a chiunque Egli voglia rivolgerlo; e questo pur a costo di grandi sofferenze e incomprensioni; ed anche, e persino, se a causa di ciò dovessero finire amicizie che, in quel caso appunto - per il fatto stesso che finiscono a motivo della Mia Parola, di Verità e Amore - non erano che povere e misere amicizie umane: non fondate, non radicate, non innestate in Me, Albero di vera Vita e Roccia di eterna Salvezza. Amen."

(pausa significativa)

"Or dunque, a quanto ti ho detto or ora, consegue questo: Io - il Santo, il Giusto, il Forte; il Dio Salvatore dell'uomo - avevo chiamato questo popolo di Appiano a conversione, ma, come già dissi a suo tempo, non di recente, ESSI NON MI HANNO RISPOSTO (riferimento ai Messaggi del Sacro Cuore in data 18 maggio 2010 e 9 maggio 2012).

Al contrario, hanno continuato a glorificare se stessi - con l'orgoglio e la vanagloria - in luogo di lodare, glorificare, adorare ME, come sarebbe invece giusto e saggio."

(pausa)

"E ora: non bastavano le sconcezze proiettate nelle cosiddette "Sale della comunità" - e anche nel Tempo santo della Quaresima -; no, evidentemente non bastavano, se ora devo constatare che la Mia chiesa - questa, di Santo Stefano in Appiano - verrà presto trasformata, per una sera, in sala da concerto a pagamento."

(pausa)

"Cari figli! figlie amate! offriteMi riparazione, con il cuore umile e pentito, per questa e per mille altre profanazioni (nota: profanare significa violare con atti profani il carattere sacro di una cosa, di una persona o di un luogo) che, a causa del devastante ed eretico modernismo - già condannato a suo tempo da Papi santi - si commettono sovente nei Miei templi, quelli a Me consacrati."

(pausa significativa)

"Non benedico, Sabrina, quello che essi, stoltamente, definiscono "evento" ed "evento eccezionale".

Non benedico, e volgo altrove, con divino disgusto, il Mio Volto, contrariato e da essi così spesso contristato."

(pausa significativa)

"Questa Chiesa, o Sabrina eletta Mia, andrà presto di male in peggio, e Io li abbandonerò a ciò che avranno scelto ed eletto come loro cibo e pascolo: sterco e fango, spenta vanità. Amen."

(pausa)

"Ma per i cultori del Mio Nome - per quelle anime che sinceramente soffrono alla vista e alla quotidiana constatazione della diffusissima empietà; sì che siamo arrivati al punto che la più bassa e degradante perversione viene chiamata "diritto della persona" -; ecco, per i santi cultori del Mio Nome, per i devoti del Mio Sacro e Divin Cuore, presto - abbiate fiducia, o figli! - sorgerà, splendido e fulgente, il Sole dell'eterna Giustizia (riferimento a Malachia 3,20). Amen."

(pausa)

"Per ora, o Sabrina eletta Mia, tu puoi andare in pace. Io tornerò a parlarti dopo che il papa si sarà pronunciato (nota: con il documento finale in merito al Sinodo sulla famiglia), come pure in altre occasioni, così come la Mia Santa e Divina Sapienza mi ispira. Amen."

"Va' in pace, diletta; e con la Mia santa e vera, divina benedizione. Amen".


Locuzioni interiori ricevute martedì 23 febbraio 2016, alle ore 9.40 a.m., durante un'adorazione eucaristica comunitaria silenziosa, in chiesa.