2008-04-26

“Scrivi, o Mia diletta.

Sono Dio Padre, e sono qui a parlarti brevemente delle Mie colombe amate. Amen.”

(pausa)

“… Vengo a dirti per le Mie colombe, le spose consacrate del Mio Figlio Amato – da sempre e per sempre – Gesù, che Io ho altre pecore che non sono di questo ovile, e cioè Io, Padre Eterno, posso prendere in sposa qualsiasi anima, anche che viva nel mondo e non professi a quel modo i tre voti religiosi; poiché Io, Padre Onnisciente, scruto tutti i cuori umani nelle loro insondabili – per l’occhio umano – profondità, e SO ciò che c’è nel profondo di ogni persona da Me creata. Amen.

Certe volte, ci sono anime che sono spose e vittime Mie senza neppure saperlo, ed in Cielo ne riceveranno il premio incorruttibile ed il merito in eterno. Amen. Penso specialmente ad anime anche mogli e madri di famiglia che si dedicano con vera dedizione ed indefessa fedeltà alla cura del proprio marito infermo e solo. Dico “solo” perché spesso con l’apparire della malattia fisica, scompaiono dalla vista e dal cuore coloro che erano solo dei falsi amici: amici del mondo, delle vanità; amici di un’ora di bagordi e stupidità nel mondo, e non solo giovani, diletta Mia.

Comunque, Mie amate spose consacrate, voglio dirvi: a voi tutte ho dato, col Mio Figlio Gesù Cristo, Mio Unto Eterno, molte grazie, e doni singolari che ad altri non ho dato. Amen. Pensate attentamente, per esempio, a quanta Parola di Dio, a quante prediche sante udite con le orecchie, per poi farle discendere e penetrare nel cuore e nella vita … Amen.

Per ora vi benedico tutte … Andate in pace, la Mia Vera Pace!

Il Padre. Amen, amen, amen”.

Locuzioni interiori ricevute il 26 aprile 2008, dopo il Divino Sacrificio, in una Cattedrale.