“O Mia diletta, scrivi. Amen.”
“Sono Gesù, diletta Mia. Amen.
Sono martoriato assurdamente dalle anime che, in queste ore, mentre tu … sei qui in ginocchio dinanzi a Me, Crocifisso Risorto, si danno con foga, senza posa alcuna, ai peccati della carne, dell’ubriachezza e della libidine e volgarità, le più sfrenate, e contro natura persino.
Diletta, quanti adulteri in questa e nelle passate notti del carnevale immondo. E lo fanno per gioco, per scherzo! E’ una cosa gravissima ai Miei occhi divini rompere, mediante l’adulterio, il patto nuziale sigillato in Me, un giorno vicino o lontano che sia, all’altare Mio santo, dove Io Mi offro sempre, perennemente, Vittima Immacolata di Pace al Padre Mio e vostro, cari figli.
L’ho già detto, diletta: i Miei pastori non parlano, o troppo, troppo poco, cara …; e così le anime, molte anime cosiddette cristiane giacciono in un’ignoranza spaventosa. Amen.
O diletta, piango Sangue vivo dai Miei occhi divini fulgidi e Sangue Divino piove a fiumi dalle Mie mistiche Piaghe sempre aperte, per la Mia Misericordia e perché gli uomini, empi peccatori, Mi scarnificano coi loro gravi oltraggi, irriverenze, ingiustizie, bestemmie e nefandezze senza numero. Amen.
E le Mie vittime dove sono? Le trovo ora nel Mio Cuore ardentissimo di puro e caldo Amore di Amico, Fratello maggiore, Padre e Sposo. Amen.
Mie care, carissime vittime, pupille dei Miei occhi divini fulgidi, almeno voi siateMi vicine in questo perenne getsemani che Mi è provocato ogni ora, ogni momento del giorno e della notte, dalla perversa empietà degli uomini che, con la loro spudorata superbia e malcelata malizia, osano tentarMi. Ciò che non osai Io, in quanto vero Uomo, nei confronti del Divino Eterno Padre Mio, nel deserto, quando fui tentato da satana, l’antico nemico. Amen …
Ora, tornando al discorso di prima, ti dico che ho bisogno da parte delle Mie piccole vittime sparse in tutto il mondo – che sono preti, monache, sposi, figli, fedeli laici … e, certo non ultimi, alcuni Miei Vescovi, che sono stelle di vivo fulgore in quanto vittime -; dicevo, cara, ho bisogno da tutte voi, Mie umili e disprezzate vittime, una crociata santa e spirituale di preghiera, preghiera, preghiera fervente ed incessante, notte e giorno.
Chi tra voi, care spose, può farlo, esaudisca il Mio santo desiderio e non Mi lasci mai, MAI SOLO. Amen.
Diletta, fa’ in modo di far sapere a chi compete questo, a coloro che possono rendere realtà viva il Mio desiderio, per il loro ed il vostro stesso bene.
FA’ SAPERE LORO QUESTO: CHE IO HO DETTO: PREGATE IL PADRONE DELLA MESSE, CHE MANDI OPERAI NELLA SUA MESSE (riferimento a Luca 10,2).
IN VERITA’, DESIDERO CHE LA MIA CHIESA CATTOLICA ESTENDA MAGGIORMENTE, SU TUTTA LA TERRA, LA PRATICA DELL’ADORAZIONE A ME PERPETUA; e così si avranno sante, pure e durature vocazioni sacerdotali, religiose e del Matrimonio, così com’esso deve essere secondo la Mente eccelsa e Divina del Padre Mio, vostro Creatore; e non più quella sentina di vizi immondi, e bestialità persino in certi casi, come lo avete ridotto, al presente, ben in molti. Amen.
CHIEDO L’ADORAZIONE EUCARISTICA PERPETUA IN SENO ALLA CHIESA, MIA SPOSA ELETTA E SANTA, PERCHE’ COSI’, CON IL MEZZO ESPIATORIO SUPREMO DI ME STESSO (riferimento a Romani 3,25), OSTIA CANDIDISSIMA, E MEDIANTE LA RIPARAZIONE AMOROSA, CHE MEDIANTE LE STESSE ADORAZIONI MI VERRA’ TRIBUTATA IN QUANTO VERO ED UNICO DIO, IN VERITA’ TI DICO, I GRAVI CASTIGHI POTRANNO ESSERE ATTENUATI (nota: non sono più completamente evitabili).
O uomini, date ascolto alle Mie parole, ed allora vi troverete bene.
E pregate! Pregate! Pregate molto e soprattutto di vero cuore, così che il Padre Eterno, vedendo il vostro sincero amore di figli, si plachi nella Sua Ira ardente, che è la Sua perfettissima Giustizia perennemente offesa. Amen.
Ho finito, diletta. Fa’ il segno di Croce. Amen, amen, amen”.
Locuzioni interiori ricevute il 9 febbraio 2008, alle ore 21.45, durante un'adorazione al Santissimo Sacramento, in una cappella.