2008-01-19

“Mia diletta, scrivi.

Figlio Mio, ELETTO, sacerdote, Mi rivolgo per la seconda volta proprio a te, direttamente, al tuo cuore, che Io amo.

Mio diletto, sii il MIO DILETTO, il Mio piacere, la Mia consolazione, il Mio verace conforto in un mondo che, quasi totalmente, Mi rifiuta, Mi respinge, amato del Mio Cuore castissimo. Amen.

E come potrai essere Mio diletto, Mia consolazione, Mio compiacimento vero? Anzitutto, in verità, custodendo la tua vita interiore di Mio unto, persona A ME PARTICOLARMENTE, SEGNATAMENTE consacrata e donata per sempre. Ricorda, caro: tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchisedek, e non secondo i vecchi riti ebraici. Tu sei, figliolo Mio diletto, sacerdote eletto della Nuova ed Eterna Alleanza, e ciò, questo Mio dono ineffabile, ti conferisce un’altissima dignità ed una GRANDE responsabilità al Mio cospetto santo. Amen.

RICORDATI, PASTORE, MIO PASTORE, per quali ragioni Io t’ho chiamato tra mille ed eletto a sacerdote. Amen. Figlio Mio caro, non ho chiamato te perché tu fossi il migliore dei tuoi fratelli, l’uomo più buono, e giusto, e santo. Anzi, certe volte, Mio unto e santo, è vero il contrario.

Tu, senza di Me - ammettilo, riconoscilo con UMILTA’ – una regina nelle VERE virtù, amen – sei un miserabile essere. Cosa ne sarebbe stato del Mio grande e glorioso padre Pio, se Io non l’avessi crocifisso, inchiodato con Me sul Legno dell’AMORE più puro? Io lo so, Io in persona glielo dissi: “Se non t’avessi crocifisso, tu, figliolo, Mi avresti abbandonato”. Amen.

Ti credi tu forse migliore di lui, di questo Mio santo ministro e vittima sacra e straordinaria? Se pensi così, caro, è assurdo! E’ una follia, la superbia ti acceca. Amen. Più spesso, però, tu che leggi, figlio caro, hai l’umiltà vera di riconoscere che tu non sei al pari di padre Pio, quel GRAN SANTO MIO, vero prete e religioso perfetto. Amen.

A proposito, per inciso, ti ricordo che, se oltre che sacerdote sei monaco o religioso, se sarai virtuoso avrai da Me doppia ricompensa, ma se sarai vizioso otterrai come remunerazione doppio castigo da Me, figlio sacrilego e infedele. Dico così, caro, per cercare con uno schiaffo interiore di svegliarti – ché sei morto alla vera Vita, a Me, Cristo – e per scuoterti dal frastuono immondo – interiore ed esteriore – delle tue orge infami e vergognose, empie. Amen.

Esagero? No, caro, Io vedo tutto nudo e svelato, e tu lo sai bene che non mentisco MAI. Amen.

RAVVEDITI, O MORTO, PENTITI E TORNA A ME! VIENI AL MIO SANGUE, L’UNICO CHE TI SALVA, O PECCATORE! Amen.

Tornando a quanto dicevo prima, in verità, ti ho chiamato, eletto per salvarti, per redimerti dal mondo dell’empietà; e non per salvare te solo – ché nessuno si salva da solo, o uomo – ma anche MOLTE anime preziose, le MIE pecorelle – che Io, Buon Pastore, ho redento col MIO Sangue – che sono attaccate spiritualmente al tuo abito talare, al tuo sacerdozio interiore. Amen.

Inoltre, la prima fondamentale ragione per cui ti ho eletto prete è: la celebrazione della Santa Messa; la RINNOVAZIONE VERA DEL DIVINO MIO SACRIFICIO sul Golgota, quello cruento ed unico di circa 2000 anni fa. Amen.

La prossima volta, ti parlerò, figlio, figlio Mio, in special modo della Messa e dell’Ufficio Mio Divino, che tu sei tenuto a recitare, sotto pena di peccato mortale. Amen.

Per ora, RICORDA: tu, nel tuo essere profondo ed incorporeo, cioè l’ANIMA, non sei più un laico. Ti ho chiamato qui, a Me, vicino, molto vicino al Mio Cuore amante per essere l’uomo di Dio. Non tradirMi, caro! pupilla dei Miei occhi fulgidi! Sii come un angelo di fronte a Me. La Mia Grazia ti rende possibile anche ciò che alla natura decaduta e corrotta non sarebbe MAI possibile.

Per ora, Mio unto AMATO, va’ in pace e RICORDA che Io ho ben diritto – un diritto amoroso – di aspettarMi da te una santità più grande di quella che chiedo, in genere, agli altri Miei figli, poiché il dono che ti è fatto è più grande.

Desidero che il Mio unto e la vittima sacrificata a Me – nella Mia Opera, come già Io vedo – siano sempre una cosa sola nella preghiera e nell’offerta VIVA, poiché, in verità, ai Miei occhi, queste due missioni di salvezza, queste elezioni sono simili.

Ti benedico diletta! Fa’ il segno della Mia Croce … Il Cristo tuo vero Dio. Amen”.


Locuzioni interiori ricevute il 19 gennaio 2008, durante un’adorazione eucaristica notturna.