2013-02-01 Messaggio del Sacro Cuore di Gesù nel primo Venerdì del mese

“O diletta anima, Io sono Cristo Signore. Amen.”

(pausa)

“Vengo, anzitutto, stamani a dirti questo: non Mi pare che questa chiesa stamani per Me Vivo sia piena, come invece lo era l’altro pomeriggio per un sacerdote morto (nota: il Signore Gesù fa riferimento alle sue sacre esequie). Amen.”

(pausa significativa)

“Questi Appianesi, o Sabrina eletta Mia, non capiscono proprio con quanto e con quale ineffabile Amore – Amore Misericordioso, amen – Io li vada chiamando a Me, e da alcuni anni ormai …”

(pausa significativa)

“Diletta anima! hai visto? ecco che è arrivata, come ti avevo detto, l’incomprensione a causa dei Miei santi Messaggi su Medjugorje a te dettati. Figlia Mia, sopporta e accetta tutto questo in silenzio, in espiazione dei peccati tuoi e altrui; amen. E ricorda – e ricordatelo tutti, o voi figli che avete il santo coraggio di testimoniarMi in questo mondo infame, turpe e che si rende ogni giorno sempre più indegno del Divino Mio Amore e della Divina e Santa Misericordia, amen – e ricordati, adunque, Sabrina, che anche Io, ben prima di te, o anima eletta e vittima, sono stato chiamato col nome di pazzo, seduttore, indemoniato, falso profeta, e così via.”

(pausa)

“Io, Gesù Cristo, Dio Vero umiliato volontariamente nella vostra carne mortale, o Sabrina eletta Mia, ho accettato con ineffabile Pazienza e con l’Amore smisurato del Mio Casto e Divino Cuore, i dispregi e gli insulti più orribili – e assolutamente falsiper vostro amore, o figli Miei. Amen.”

(pausa significativa)

“O voi tutti, che siete perseguitati per la Giustizia, GIOITE! GIOITE E SEGUITEMI perché grande è la ricompensa preparata dal Padre Mio per voi nei Cieli eterni! Amen.” (riferimento a Matteo 5,10-12)

(pausa significativa)

“E ora, Sabrina, vorrei parlare un momento del, da poco defunto, don Giuseppe Sala (nota: Parroco emerito di Appiano Gentile), in modo che coloro che lo conoscevano e che leggeranno a breve questo Mio Messaggio, non abbiano scuse alla loro mala comprensione dello stesso – delle Mie sante parole a te rivolte, al tuo cuore donate; e questo per l’Amore Infinito ed incommensurabile che il Mio Sacro Cuore porta anche agli uomini e alle donne di questa generazione, perlopiù – sì, nella sua maggior parte – sbandata e confusa. Amen.”

(pausa)

“Preciso, dunque, questo: il “mons”, come veniva qui affettuosamente chiamato, è salvo; sì, è in luogo di salvazione. Di più, ora, non voglio dirvi. Egli è stato un prete santo, che Mi ha servito fin da quando era giovane e che, con il trascorrere degli anni e il conseguente avvicinarsi del suo grande giorno, ha accresciuto, con cuore umile e fedele, il suo capitale spirituale di meriti santi per il Cielo e il desiderio – il santo anelito – di tornare alla Casa del Padre suo, il Paradiso santo; amen.”

(pausa significativa)

“Quindi, evidentemente, o figli, figli e figlie – e soprattutto voi che di Appiano siete – non vogliate fraintendere volontariamente le Mie prime parole Divine di questo Mio santo e celeste Messaggio, quasi come se Io fossi rimasto infastidito dell’onore e dell’affetto che voi avete tributato a questo Mio unto nei giorni passati: giorni della sua agonia e morte corporale; giorno splendido del suo spirituale ritorno a Colui che lo ha creato, redento e voluto Suo sacerdote – unto amato! – nell’esilio penoso di quaggiù, e poi Lassù, nel Cielo, per celebrare l’Eterna e festosa Liturgia dell’Amore, del Paradiso tutto, a lode e gloria della Nostra Trinità Adorabile.”

- Amen. -

Dopo un contenuto personale, il Signore Gesù prosegue dicendo:

“Sabrina, ascoltaMi ancora. E’ mai possibile che non siano capaci di offrirMi il sacrificio di un perfetto e devoto silenzio neppure in quelle ore in cui Io – Dio Eterno, e annientato e nascosto nell’Ostia Consacrata – sono esposto solennemente per la pia adorazione dei fedeli?”

(pausa)

“Sabrina, ascoltaMi. Purtroppo oggi, rivolgendoMi soprattutto agli uomini e alle donne che sono particolarmente provati dalla perdurante crisi economica, Io sono qui a dir loro che essa non sta finendo … tutt’altro. Figli – figli e figlie – ASCOLTATEMI per il vostro vero bene: se voi non vi decidete a volgervi – a convertirvi – seriamente a Me e alla Mia vita, nuova e santa - che mediante la Mia Morte e Risurrezione vi ho recato in dono sublime –, se voi non lo farete – e presto – molto, molto difficilmente potrete reggere in mezzo alle serie e gravi prove – interiori e concrete – determinate dalla crisi stessa, ed anche, in seguito, alle gravi tribolazioni di altro genere che attendono voi che qui in Italia residenti siete. Amen.”

“AscoltateMi, figli: LA PREGHIERA E’ MEDICINA. IL DIGIUNO E’ MEDICINA.

L’ASCOLTO ORANTE DELLA MIA DIVINA PAROLA E’ FARMACO DI VITA E SAPIENZA IMMORTALE.

LA CONFESSIONE FREQUENTE – ALMENO MENSILE – con sincero pentimento nel vostro cuore, E’ MEDICINA ALTAMENTE SALUTARE.

E che cosa posso dirvi del MIO CORPO SANTISSIMO NELL’OSTIA CONSACRATA NASCOSTO? IO SONO, o figli, LA STESSA VITA, LA MISERICORDIA VIVA, LA GRAZIA FATTA PERSONA. AMEN.”

(pausa significativa)

“Sabrina, ho altro da dirti, ma non ora; se non questo: confermo la saggia decisione del tuo padre spirituale in ordine al tuo sacro silenzio; ed inoltre ti chiedo di entrare come in una anticipata Quaresima, poiché la situazione di molte anime è molto grave al Mio Divino Cospetto, ed inoltre c’è tuttora il rischio di una grande guerra.”


Cari fratelli e sorelle nel Signore,

il Cuore Sacratissimo di Gesù, come avete appena letto, ha chiesto a me “di entrare come in una anticipata Quaresima”. Però ho percepito nella mia anima che Gesù sarà consolato se anche altri cuori aderiranno a questo Suo particolare e santo desiderio.


“Va’ in pace.

Io sono Cristo, il Signore tuo Dio. Amen.”

“Va’ in pace!”


Locuzioni interiori ricevute durante un’adorazione al Santissimo Sacramento, nel corso delle Giornate Eucaristiche, nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano in Appiano Gentile.