20 - Commento di un sacerdote cattolico
10 settembre 2021
Le parole di questa umile sposa, che riflette il pensiero di tanti membri del Popolo di Dio, non vanno sottovalutate.
I Pastori, posti a capo della Chiesa, sono maestri della fede e rappresentanti di Cristo, e a loro è dovuto ossequio e obbedienza da parte dei fedeli.
Ma i rapporti con i Pastori non devono essere improntati a pura passività e sudditanza. I fedeli hanno il diritto di manifestare ad essi, con quella libertà che si addice ai figli di Dio, le loro necessità soprattutto spirituali, i loro desideri e il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa, come insegna il Concilio Vat. II (LG, 37).
I Pastori hanno il dovere di ascoltarli e di venire loro incontro con paterna comprensione, perché dovranno rendere conto delle loro anime a Dio, come dice sempre il Concilio (LG, 27).
Infine i fedeli, come stabilisce il Diritto Canonico, “hanno il diritto di ricevere dai sacri Pastori gli aiuti che derivano dai beni spirituali della Chiesa, soprattutto dalla Parola di Dio e dai Sacramenti” (can. 213).
Perciò l’ammonimento, che questa fedele laica rivolge ai Pastori, a non deviare dalla dottrina della Chiesa basata sulla Parola di Dio, creando sconcerto e confusione tra i fedeli, e a non privarli dei Sacramenti, cedendo alle ingerenze dello Stato nella vita della Chiesa e nella liturgia, è giusto.
Un sacerdote cattolico