2008-03-20

“Scrivi, o Mia diletta. Amen.

Oh! Che gioia per Me … avervi qui al Mio fianco, a Me vicini, mentre Mi affretto CON L’AMORE PIU’ FORTE, GENEROSO ED ARDENTE ad andare per voi, diletti Miei, e per tutti, fino agli strazi delle torture e della morte – la CROCIFISSIONE -, quella più ignominiosa e vergognosa … PER VOI, DILETTI AMICI, E PER TUTTI. Ed anche per quelli tra i Miei amici, i vocati in modo particolare, che per i più svariati motivi, nel breve corso della vita terrena, Mi sono divenuti nemici: NEMICI MIEI E DELLA MIA CROCE. Amen.

… Io, Cristo Dio e Ostia sublime del Sacrificio perenne, guardo quest’oggi, nel giorno sacerdotale che ormai è giunto al suo tramonto, i Miei servi vocati da Me – i sacerdoti cattolici – per darvi sempre, nell’estensione dei secoli, il Dono supremo di Me stesso nell’Ostia Vera. Amen.

A loro non posso, in questo vespro BENEDETTO, non rivolgere una Mia parola di singolare amore, di attenzione delicata … sebbene, come sai, Mia diletta vittima, non sono pochi e rari gli sgarbi e le noncuranze che ricevo, ancora oggi, da certi di loro, che vivono volontariamente nel peccato, consumato fino all’orrendo sacrilegio, come Giuda, non il buono e il fedele, ma l’Iscariota, il TRADITORE per eccellenza. Amen.


Al Mio ministro ordinato Io, Cristo, stanotte, voglio dire così: FIGLIO MIO!

ELETTO DEL MIO CUORE DIVINO PALPITANTE AMORE PURISSIMO E CASTO, CELESTIALE!

O Mio ministro, guarda con Me, attraverso i mistici raggi del Mio Cuore amantissimo ed ardente, quante anime, create da Me immortali, si vanno sempre più allontanando da Me, Cristo, Verità e Vita perenne, a causa di miserabili, ignobili, animali piaceri, e perché sono cadute nel tranello del vero nemico, quello infernale, che è riuscito nel suo malo intento di convincerle che avrebbero potuto trovare la vera e piena felicità in una creatura mortale effimera, fatta di carne e sangue non immacolati. Amen.

Ora, Mio eletto, tu, PER MIA MISERICORDIA, sei stato DA ME CHIAMATO ad una sorte migliore e quasi angelica fin dall’esilio terreno, che è casa di dolore per tutti gli uomini mortali, i miseri figli di Adamo ed Eva peccatori. Amen.”

(pausa)

“Tu, figlio Mio, unto Mio, eletto e caro al Mio Cuore Divino, sei stato chiamato ad ESSERE TUTTO MIO, DI ME CRISTO; ad essere nella Mia casa ed arca santissima, quella dei redenti, i segnati col MIO SANGUE di VERO AGNELLO PASQUALE. Amen.

Sei chiamato, diletto figlio sacerdote, ad aver parte con Me, al Mio Mistero supremo di morte e di gloria: MISTERO VITTIMALE PER LA SALVEZZA DEL MONDO INTERO. AMEN.

Stanotte, ti guardo o Mio unto, chiunque tu sia, dovunque tu ti trovi – e non solo in senso geografico –, e TI DICO, DICO A TE, AL TUO CUORE DI SACERDOTE MIO, ordinato per Me e per la Mia gloria: figlio Mio, aiutaMi! DamMi la mano e damMi una mano per salvare queste moltitudini di creature umane perdute nel male morale e grave!

Mio sacerdote, con DOLCEZZA ESTREMA, ti dico in quest’ora del Mio patire, angoscioso fino al sudor di Sangue VIVO: tu, Mio sacerdote, per primo NON TRADIRMI! Non darMi, ancora una volta, il sacrilego, infedele bacio di Giuda; colui che, persino in quegli istanti per Me penosissimi – preludio di strazi interiori e fisici, quasi infiniti – colui che Io chiamai AMICO. Amen.

Figlio sacerdote, da Me amato e prediletto fra molti, concludo così: famMi compagnia nella Mia eterna mistica agonia, quella dei tabernacoli qui in terra. Amen.

E’ una grazia - un’altra delle Mie incommensurabili e preziose grazie a te, figlio amato - che questi fogli benedetti siano finiti ora fra le tue mani unte e consacrate: DILETTO, se già non l’hai fatto, rispondi al Mio AMORE INFINITO DI DIO E VERO UOMO CROCIFISSO PER TE, offrendoti VITTIMA con Me e come Me per l’umana salvezza e redenzione. Amen.

E ricordati, Mio caro ed eletto sacerdote, che non solo la notte del Giovedì Santo Io agonizzo, e soffro, e sudo Sangue Vivo, ma SEMPRE, PERENNEMENTE, di giorno e di notte, poiché le umane e gravi empietà sono, per così dire, senza numero. Amen.

Mio unto, sacerdote cristiano cattolico: GRANDE è il dono che t’è fatto da Me, Gesù Cristo Vivo.

GRANDE IL MIO AMORE, smisurata la Mia Tenerezza per te, cuore di povero uomo – spesso infedele – e figlio Mio.

RICORDATI, caro e tesoro dell’Anima Mia Divina: AMOR CON AMOR SI PAGA. Amen.

Diletta, Mia diletta serva e amica e confidente del Mio Cuore amante – Fuoco d’Amore –, CLEMENTISSIMO, in questa notte di strazi, insulti, sberle, percosse, calci e tormenti innumerevoli: LI BENEDICO TUTTI, I MIEI FIGLI, I SACERDOTI. Amen.

… Il tuo Cristo Dio, quello del Getsemani. Amen.


Ho preso su di Me – VITTIMA SUPREMA E SACRA – tutta la più aspra e dura amarezza - quella del ruvido Legno della Croce - per dare a voi tutti, carissimi figli amati al sommo, l’infinita dolcezza della VITA DIVINA in Cielo.

Va’ in pace! Amen.

E segnati sempre con la Mia Croce Santissima, e segnatamente in questi giorni di amara Passione. Amen”.

Locuzioni interiori ricevute il 20 marzo 2008, Giovedì Santo, dopo la Santa Messa in Coena Domini.