2008-04-01
“O Mia diletta, scrivi. Oggi, nella grande Festa – soprattutto in Cielo – di San Giuseppe, Mio padre putativo in terra, voglio consegnarti, o diletta Mia, un Messaggio – il primo di questo tipo – per i padri di famiglia, soprattutto per i papà delle famiglie cristiane. Amen.
A loro … voglio dire innanzitutto così: Miei cari figli, voi siete chiamati ad un’alta missione – certo, non come quella del glorioso e singolare patriarca San Giuseppe, ma comunque alta e significativa – nella società civile ed in seno alla Mia Chiesa Sposa, Santa e Cattolica. Amen.
Il vostro specifico compito, la vostra missione primaria, ha però da svolgersi in FAMIGLIA: lì, proprio lì, nella vita quotidiana e spesso grigia – soprattutto per chi non ha fede o ne ha troppo poca – siete chiamati ad adempiere CON FEDE ED AMORE PERSEVERANTE la vostra missione di sposi e di padri cristiani. Amen.
Ed in tal senso, perché voi possiate compierla bene, in modo sempre più conforme al Mio Divino e Santissimo Volere, Io, Gesù Cristo, vostro Fratello maggiore e vostro migliore Amico, vi dico: cari padri – e giovani, e anziani – guardate spesso, quotidianamente, alla figura fulgidissima di San Giuseppe; ma soprattutto vi dico, Io, Gesù Cristo, guardate nella fede – VERA ed AUTENTICA – al Volto benigno e sereno del nostro Padre Celeste, Modello Supremo, assolutamente insuperabile, di quello che dev’essere il vostro amore, la VOSTRA DONAZIONE SPONSALE e PATERNA.
Siate perseveranti, Miei cari figli e fratelli dolci al Mio Cuore – certo, diletta, Mi sto riferendo a coloro che Mi sono fedeli fra i padri.
A voi, che non siete fedeli, che vivete nel peccato protratto anche per anni e decenni – specie quello della carne e la bestemmia – e che, dunque, date anche amarezze al Mio Cuore Purissimo, Io dico: cari figli, che cosa sperate di trovare nella rivolta contro di Me – che sono l’AMORE INFINITO -, nella bestemmia, nella turpitudine, nella pornografia, nell’infedeltà e nell’adulterio – consumato, delle volte, anche carnalmente, ma più spesso nella vostra mente, mediante gli sguardi impuri e i desideri cattivi? E che cosa nella masturbazione, quando – magari per giusti e seri motivi – la vostra donna, la vostra sposa e moglie non è momentaneamente disponibile all’atto proprio ed esclusivo degli sposi?
E come potrete educare cristianamente i figli e le figlie che Io vi ho donato, se siete lussuriosi più di lupi famelici, e falsi, e spergiuri ed infedeli al patto nuziale? E come potrete guidarli RETTAMENTE, affinché crescano in sapienza e grazia, se voi per primi non partecipate mai alla Messa – il Mio Luminoso Sacrificio -, non vi confessate quasi mai e non pregate?
In realtà, in certi di voi, il cuore volto alla carnalità protratta vi ha condotti alla perdita della fede vera: siete divenuti ATEI NEL CUORE SORDO ALLA MIA DOLCE PAROLA, perché tutto avvolto dal fango putrido dell’impurità. Amen.
Cari figli, oggi comincio a parlarvi, come Amico e Dio Eterno che si china, paziente e VERO, su di voi e sulle vostre interiori ferite, sperando di potervi GUARIRE, cioè che voi lo vogliate con Me, Cristo Dio vostro e Salvatore.
Infine, dico: rientrate in voi stessi, siate onesti almeno con la vostra coscienza di uomini – che soffocarla del tutto è molto difficile – e rispondete a questa semplice e profonda domanda: “Dopo il peccato sono felice, lieto, in pace?”.
Cari figli – e padri per Mio dono -, Io vi amo: le tenebre sono molto diverse dalla Vera Luce. Amen.
Ed ora benedico coloro che, almeno in parte, meritano la Mia Divina Benedizione, e cioè dei quali Io posso – almeno un poco o anche di più, a seconda dei casi – “dire del bene”.
Va’ in pace, Mia diletta …! Il Cristo pasquale. Amen”.
Locuzioni interiori ricevute il 1° aprile 2008, solennità liturgica di San Giuseppe, in chiesa.