2008-06-08

“Scrivi, o Mia diletta anima. Sì, scrivi per Mio amore e a Mia lode eterna. Amen.

O Mia diletta, desidero continuare … a comunicarMi – col Mio Essere Divino ed Umano nascosto nel Santissimo Sacramento – ai Miei diletti e santi, e anche ai non santi, Miei figli sacerdoti, unti regolarmente in seno alla Chiesa Cattolica, Mia Sposa mistica, eletta dai secoli eterni nel seno, beato e purissimo, di Mio Padre, Dio Eterno ed eternamente Buono e Gaudioso. Amen.”

(pausa)

“Ora, Mia diletta anima, dirai – cioè farai sapere presto ai Miei cari e diletti UNTI – questo che ti dico per il loro maggior bene, presente ed eterno:

Mio sacerdote, ecco, siamo giunti al Mio mese, a questo Mio giugno infiammato col Fuoco dell’Amore Eterno del Mio Divino ed Umano Cuore: o figlio Mio amato! E perché ti ho chiamato al sacerdozio santo e ministeriale se non che per vedere in te fedelmente riprodotta una VIVA IMMAGINE di Me BUON PASTORE, BELLO DI VIRTU’ E SANTITA’, TUTTO OFFERTO CON AMORE FEDELE INDEFETTIBILE A DIO, SUO UNICO SIGNORE E PADRONE ASSOLUTO – NELL’AMORE – DI TUTTA LA SUA VITA, E VERO AGNELLO SACRIFICATO, E VERO ED AUTENTICO PASTORE CHE OFFRE VOLENTIERI TUTTO SE STESSO PER LE AMATE MIE E SUE PECORELLE, FINO AL SUPREMO SACRIFICIO DELLA SUA STESSA VITA?”

(pausa)

“O Mio sacerdote amato, è davvero così la tua vita presente? E’ davvero conforme al Mio Divino il tuo cuore di uomo consacrato e donato a Me in perpetuo?”

(pausa)

“O Mio caro, spesso ti vedo, piuttosto, schiavo di te stesso – e non schiavo amoroso della Mia Divina Volontà, per il tuo stesso vero bene -; asservito alle tue cattive e sbagliate abitudini, alle tue voglie e ai tuoi capricci, a volte persino infantili – e Mi dispiace il dirtelo ma è proprio così, Mio caro servo. Amen.

In verità, vorrei che tu fossi tuttora Mio servo eletto ed altamente amoroso … ma, ahimè! s’è spento, o comunque grandemente attenuato, in te il Fuoco del Divino Mio Amore e della Mia Santa e Preziosissima Grazia. Purtroppo, Mio caro figlio eletto da Me, ti sei dimenticato che Essa – il Mio Santo Spirito effuso in te copiosamente grazie alla Mia Redenzione – vale ben più della vita. Amen.

Ora, Mio caro unto, ti lascio così – sebbene realmente Io non ti lasci mai; e, purtroppo, sono ben presente anche durante i tuoi vergognosi consensi al peccato e alle tue conseguenti impure azioni -: esaminati, Mio carissimo, in questo sacro mese e sempre, prendendo a tuo sublime Modello il Divino Mio Cuore di tuo Fratello vero ed Adorato.

Il Mio Cuore, diletto, è anzitutto Carità e Misericordia senza limiti né misure; ed il tuo? Il Mio Cuore è paziente, buono, umile, vuoto di tutte le superbie; senza macchie, immacolato, purissimo, castissimo; clementissimo. Esso è adorabile; in Esso si celano tutti gli inesauribili Tesori Divini. Amen.

O Mio caro, per ora ti benedico, ma tornerò, parlandoti del Mio Petto Infuocato e del Mio Cuore UMILE, MITE E FORTE … come spesso, purtroppo, il tuo non è, nonostante la Mia misericordiosa ed eletta chiamata a te. Amen.

Comunque, paziente, benedico ciò che in te posso realmente benedire. Amen.

O diletta sposa amata … con la Mia benedizione … Il Cristo tuo Dio Vero. Amen”.

Locuzioni interiori ricevute domenica 8 giugno 2008, durante un’adorazione al Santissimo Sacramento.