Poco prima dell’inizio della Santa Messa, odo nel mio cuore:
“O diletta, Io sono Cristo. Scrivi.”
(pausa)
“Diletta, ascoltaMi. I terremoti non sono finiti; ma, accanto ad essi, accadranno fra breve altre brutte cose: brutti eventi, figlia Mia. Amen.”
(pausa significativa)
“Che cosa aspettano dunque i cristiani dell’Italia a svegliarsi, a destarsi dal sonno stanco e mortifero delle loro anime affrante?... Davvero, diletta: che cosa aspettano?”
“IO DESIDERO LA PREGHIERA RIPARATRICE. AMEN.”
(pausa significativa)
“Per quanto riguarda l’accettazione, o meno, delle persone che vi chiedono di far parte della Mia Associazione Eucaristica, ascoltaMi. Questo Io desidero: che CHIUNQUE VIENE A ME NON SIA RESPINTO (riferimento a Giovanni 6,37), anche se attualmente si trova in uno stato di vita che è difforme dalla Mia Santa Legge di amore puro e di vita santa. Amen.”
(pausa significativa)
“AscoltaMi, diletta: CHIAMO ARDENTEMENTE A TORNARE A ME TUTTI I POVERI PECCATORI … PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI, o Sabrina, eletta Mia …”
(pausa)
“Per ora va’ in pace e partecipa alla Mia Santa Messa con fervore e con fede viva; ma sappi, o Sabrina, che presto Io tornerò da te per parlarti, perché ho cose importanti da dirti per i Miei figli amati e per la Mia Chiesa, santa e peccatrice.”
“Va’ in pace”.
Locuzioni interiori ricevute il 6 giugno 2012, in chiesa.