2010-12-31 Messaggio del Sacro Cuore nell'ultima notte dell'anno
Mentre si canta “Ascoltate oggi la Sua Voce” durante il Salmo invitatorio per l’Ufficio delle Letture, nella solennità di Maria Santissima Madre di Dio, Gesù inizia a parlarmi. Prendo carta e penna per scrivere …:
“Ecco, o diletta Mia cara …, Io sono Gesù tuo Santo; amen.”
“Vengo in questa notte santissima, in onore della Madre Mia – la Semprevergine e la Tutta sempre bella Maria, amen – vengo a te, Mi chino su di te e su tutti i Miei cari figli … quelli però che vogliono ancora ascoltarMi … mentre il mondo è sommerso, in questa notte, nel suo inutile frastuono e baccano … inutile perché non da esso, non da questo stolto modo mondano di far festa – nel peccato, amen – non così dunque, le Mie povere creature troveranno quella GIOIA che tanto spasmodicamente cercano. Amen.”
(pausa significativa)
“O eletti! O Mie care anime! O voi, Mio piccolo resto: sì, almeno voi, ASCOLTATEMI!”
(pausa)
“Quale scopo c’è nel festeggiare in questa notte? Festeggiare chi? Festeggiare per cosa?”
“O Miei cari, è venuta la notte e domani - per Mia volontà amen – sorgerà un nuovo mattino … sarà il primo gennaio, certo …”
“E cosa sarà cambiato?...”
“Un anno viene, un anno va … ma voi dove siete, o anime Mie amate? Verso dove e verso chi – soprattutto - andate, mentre la vostra vita, giorno dopo giorno, anno dopo anno, si consuma?...”
(pausa significativa)
“O Miei eletti! O Miei cari! O Miei santi, e anche voi che sovente ancora cadete in peccato, ma che desiderate amarMi meglio … guardate che BREVE, molto breve è la vita di quaggiù se voi la confrontate con l’eterno Mio Paradiso felice …”
“O Miei cari! Mi sono fatto uomo – vero uomo, amen – proprio perché L’UOMO POTESSE ENTRARE COME UN RE – IN DIO, AMEN – NEL MIO CIELO SANTO. AMEN.”
(pausa significativa)
“Figli cari, ascoltateMi: IO SONO GESU’. Gesù vostro Io sono. Gesù Buono, Io sono, amen.”
(pausa significativa)
“Miei cari, voi – certi tra voi, amen, amen – volete un Messaggio di pace e gioia per il nuovo anno, ed Io vi comprendo …”
“… ma, figlioli, amen, guardatevi intorno! Non vedete quante, ma quante Mie creature umane – e cioè formate e plasmate da Me, Dio Eterno Vivo e Vero, amen – vivono asservite – costantemente, amen – al peccato?...”
(pausa)
“E come dunque, vi potrà essere pace?...”
“Io preferisco, o figli, e figlie Mie amate, amen, non dirvi stanotte quanto vi sta dinanzi …; ma piuttosto vi dico: PREGATE! PREGATE! PREGATE!”
(pausa significativa)
“E pregate di più e meglio, ché tanto non lo potrete mai fare abbastanza, visti e considerati gli enormi bisogni attuali di molte anime.”
“Sì, molte anime che corrono a precipizio verso la loro dannazione eterna …”
“Per salvarle - in questa notte luminosa in onore della Madre Mia benedetta sempre, Santa Maria – Io, unito a Lei, Regina delle anime vittime, amen – di cui Lei è la degnissima capostipite, amen – vengo ad implorare non solo preghiere – come ho già fatto, amen – ma altresì ANIME che, GENEROSE, decidano di OFFRIRSI come VITTIME per la salvezza del mondo e la conversione di molti cuori, lontani dall’Amore, dalla Luce – DA ME, LUCE – e dalla Verità – assoluta Verità che Io solo sono, amen.”
N.B. Cari fratelli e sorelle nel Signore, la santa decisione di offrirsi vittime in unione di amore e dolore con Gesù Cristo - Vittima Perfetta, Suprema e Divina - non è cosa da potersi compiere alla leggera, né senza la previa approvazione esplicita di un santo sacerdote che, in qualità di direttore spirituale (e che, quindi, conosce bene la persona che chiede di offrirsi alla Divina Maestà con tale atto di grande donazione e sacrificio), dà il proprio assenso a questo devoto anelito presente nell’anima.
Inoltre, la risposta alla vocazione del Signore allo stato di anima vittima può essere vissuta seriamente solo da persone che hanno già percorso un buon tratto di cammino spirituale, che vivono costantemente nella Divina Grazia (evitando qualsiasi peccato grave, ad ogni costo), che operano concretamente nel proprio stato di vita una rinuncia al mondo e che ogni giorno si impegnano a muovere dei passi avanti sulla via della santità. Devono essere anime che hanno già dato prova di fedeltà a Dio nel tempo e attraversando varie tribolazioni con amore; anime che, in buona parte almeno, sono già andate soggette a delle purificazioni interiori.
Dinanzi alla infinita Perfezione del Signore nostro Dio, ovviamente, nessuno può ritenersi “degno” di tale stato, ma una cosa è essere anime cristiane di buona volontà desiderose di raggiungere (pur nella umile consapevolezza dei propri limiti e difetti) la perfezione della carità; altra cosa è essere ancora dei principianti sulle vie di Dio e pretendere di emettere tale offerta.
Infatti, come potrebbe un’anima che è in lotta contro le proprie passioni peccaminose, che delle volte la travolgono ancora; una persona che tuttora non osserva con stabilità i Dieci Comandamenti, pensare di riparare i peccati altrui quando non è ancora riuscita, con l’aiuto di Dio, a trionfare dei propri?
Carissimi, è necessario che preghiamo lo Spirito Santo che ci illumini tutti per poter comprendere con il cuore la vera Volontà del Signore sopra ciascuno di noi, per amarla (una volta che la si è conosciuta) e per avere la fortezza necessaria di perseverare nello stretto cammino verso la vetta del Monte Carmelo: il monte dei Santi, gli amici di Dio.
(pausa significativa)
A questo punto, il Sacro Cuore Amore, dopo avermi dettato un contenuto personale, ha concluso:
“Diletta cara! Assicura i Miei figli e le Mie figlie che, anche se quello che sta per aprirsi non sarà – per molti aspetti, amen – un anno dei più facili – ahimè!... – pur tuttavia Io prometto loro la Mia costante, amorosa, onnipotente Presenza al loro fianco. Amen.”
“Va’ in pace, diletta! Per ora ho finito.
Sono Gesù Cristo, il tuo Dio, ed Io ti benedico con tutto il Mio Cuore infiammato di ardentissimo Amore per te, eletta, e per ogni Mia creatura umana, per la quale ho voluto patire l’atroce Morte di Croce, amen.”
“O figli! non dimenticate che Mi siete costati SANGUE! Amen.”
“Va’ in pace!”
Locuzioni interiori ricevute il 31 dicembre 2010, durante l’Ufficio delle Letture pregato in una chiesa.