2008-04-06

“Scrivi, o Mia diletta …

Oggi, terza Domenica di Pasqua - la MIA PASQUA - vengo a parlarti per le serve e vittime consacrate … e per tutti i monasteri dedicati a Me nell’Ordine Benedettino, cioè chiamati e votati al SANTISSIMO SACRAMENTO. Amen.

A queste anime consacrate vengo, diletta Mia, a dir questo: la più perfetta offerta sacrificale che Io desidero e bramo da ciascuna di loro – in qualità di Mie spose e vittime – è costituita dalla ricerca quotidiana di adesione e corrispondenza AMOROSA alla Mia Santa e Divina Volontà, come si esprime nella semplicità della vita di ogni giorno. Amen.

Dì loro, Mia diletta sposa … - e lo farai, appunto, tramite questo Mio celeste ed ispirato Messaggio – che Io le amo e che desidero che ciascuna di queste Mie anime consacrate sia una stella fulgida di purezza, una violetta nascosta e soave di vera umiltà, un incenso odoroso, un OLOCAUSTO VIVO consumato – come fiamma ardente e vera – per la gloria del Padre Mio Celeste e per la salute eterna delle anime Mie immortali. Amen.

Cara, Io sono il Buon Pastore: ho chiamato vicino a Me sui pascoli alti dei monti del nuovo Israele – la Chiesa Cattolica, Mia Sposa eletta – queste anime e VOGLIO condurle ogni giorno di più sui sentieri della Vita. Il sentiero del Mio Mistero Pasquale di morte e di gloria: lo so bene, care, Mie care ed elette spose, esso è anche cosparso di spine e sangue: il MIO SANGUE, ed il vostro mistico sangue, se davvero – seguendoMi – partecipate alle Mie sofferenze, con la cristiana speranza di raggiungere la Mia Gloria Divina, imperitura e celeste. Amen.

Vi raccomando, Mie care spose – elette ab eterno nel Mio Cuore Sacratissimo – di curare con particolare intensità ed attenzione il RACCOGLIMENTO INTERIORE e lo sforzo quotidiano, di un’ora dopo l’altra persino, di vivere alla Mia Divina e Santificante Presenza; e così voi potrete udire la Mia Voce, quella che parla persino in altissimo silenzio, nell’intimo dei vostri cuori di donna. Amen.

Mie care vittime, ancora una cosa desidero dirvi stamani, nell’esultanza della Gioia Pasquale: coraggio! Dopo la valle del pianto sommesso, ho preparato per voi tutte il giardino delle Mie ineffabili delizie: il Paradiso!

Se poi, in questo esilio, in questa valle lacrimosa, delle volte Io, Sposo Amantissimo, Mi nascondo e celo a voi – a meno che non riconosciate che ciò avviene per vostra colpa e peccato – stimate questa una grazia segnalata, un gioiello speciale, una corona aurea che Io stesso sto forgiando con le Mie Mani Divine gloriosamente trafitte e grondanti mistico Sangue. Quel Mio Sangue con cui farò i rubini inestimabili della vostra eterna ed incorruttibile corona di vergini Mie e martiri incruente. Amen.

La Mia gran Serva, la vostra Madre Fondatrice Mectilde, vi sorride e benedice dal Cielo empireo, dalla sede gloriosa, santa ed elevata che ha meritato per l’abbondante Mia Misericordia e la sua santa vita di vittima eucaristica totalmente consumata per il Mio onore. Amen.

Vi benedico anch’Io, anime dilette e vittime, col Mio Braccio destro potente e spiegato. Amen.

Va’ in pace … Ti benedico, fiore … Il tuo Cristo”.

Locuzioni interiori ricevute Domenica 6 aprile 2008, nell’anniversario del beato transito di Madre Mectilde de Bar, durante l’adorazione eucaristica.