2011-12-24 Messaggi del Signore Gesù e della Mamma celeste nella Notte Santa di Natale
Questo santo dettato ha avuto inizio prima dell’Ufficio di Lettura, pregato nella chiesa di un monastero, presente mio marito Angelo accanto a me.
I seguenti Messaggi sono qui riportati integralmente, senza nulla omettere, secondo le disposizioni che ho ricevuto a tale riguardo dal mio padre spirituale:
“O diletta, Io sono Cristo. Scrivi.”
Prendo il necessario per farlo e poco dopo odo nel mio cuore:
“O diletta, quanto freddo in questa Notte Santa!... ma quel progetto che ti ho chiesto, con Angelo, di realizzare per il veniente anno, ecco, esso, sì, riscalderà il Mio Sacro Cuore Amore, tutto AMORE – ineffabile Amore – e BONTA’ – Divina Bontà …”
(pausa significativa e meditativa per noi che leggiamo)
“O diletta! ho bisogno di anime consolatrici, e anime oranti, e di anime penitenti e caste. Caste innanzitutto nel cuore buono. Amen.”
(pausa)
“O diletta, o figli cari, riscaldate con il vostro sincero e umile amore il piccolo Bambino di Betlemme, in questo Natale santo e benedetto. Amen. Sì, GRANDE è la benedizione che Dio Santissima Trinità vuole e desidera effondere su voi, o figli cari, anche in considerazione del fatto che l’anno prossimo non sarà uno tra i più facili.”
“Figli cari, o voi che peccatori siete, coraggio! Non tardate più oltre ad accoglierMi nel cuore vostro e nella vita. Figlioli, oh, quanto vi amo!”
(pausa)
“La Mia Chiesa, o Sabrina eletta cara, deve tornare a porre al centro Me Cristo Eucaristico, e ad accoglierMi con quella semplicità ed umiltà, in amore adorante, così come gli umili pastori ed i sapienti Magi accorsero ad adorare Me, Dio fatto bambino indifeso e fragile come ogni piccola carne umana, e tutto ciò per ineffabile vostro amore, o figli Miei tutti amati.”
(pausa)
“Figli cari, dall’eternità vi penso e vi amo. Se ora potete leggere queste Mie sante parole sul Mio Sito – esso prezioso – è perché siete stati da Me creati, con la mediazione umana dei vostri genitori, e vi trovate ora a vivere in questo breve sabato del tempo, in attesa della Domenica senza fine e del Natale eterno …”
“Coraggio, figli e figlie! VI TENDO LA MIA MANO DESTRA CON INEFFABILE DIVINA TENEREZZA in questa Notte santissima … Coraggio: afferratela! Ve lo dico in un empito di Mia traboccante Divina Misericordia, poiché vi attendono tempi non belli, e così, se voi non vi vincolate amorosamente a Me – Roccia eterna e perennemente stabile in Sapienza, Amore e Fortezza eterna – voi, o cari, non riuscirete allora a mantenervi, a rimanere – spiritualmente – in piedi … ma la Bestia – sì, la grande Bestia infernale dinanzi alla quale si prostra adorante quasi tutta la terra – sedurrà anche voi, o figli cari, e vi farà procedere piegati in due, come bestie, e spezzati nell’intimo più profondo del vostro cuore. Amen.”
(pausa significativa)
“Figli cari, ora è il tempo prezioso di accogliere il Dio, Padre Misericordioso e Dio colmo di ogni perfetta Bontà; sì, ora, o cari, mentre Egli è – ancora - vicino; mentre Dio vi parla ancora … mentre Dio vi dona nuovamente Me, Dio Eterno e Suo Figlio Prediletto ab eterno ed ora, ancora una volta, nato piccolo Bambino per voi, misticamente. Amen.”
(pausa)
“O diletta, va’ in pace; e prega, prega con questi fratelli qui presenti e con queste Sorelle monache. Sì, lo voglio.
Ed ora stendo, Pietoso e Amorevole, le Mie sante braccia a benedire i tuoi figli, ché non sono solo loro, ma anche tutte quelle anime che tu - anche se, o diletta, non ne sei pienamente o per nulla consapevole - stai formando nel tuo cuore buono, per la vita di Grazia e per la Vita eterna. Questo lo fanno, lo compiono, lo realizzano i Miei Messaggi di Me Sacro Cuore Amore. Amen.
Stendo le Mani, benedette e trafitte, su tutti coloro che vi hanno scritto in questi giorni prenatalizi, a te e al tuo amato Angelo, e li benedico.
Va’ in pace! Sono Cristo, il Signore tuo Dio.
Va’ in pace. Ti benedico. Amen”.
Poco dopo sento nel mio cuore:
“O figlia, sono la Mamma. AscoltaMi. Solo una parola, dolce e amorosa, in questa Notte santissima: AMATE IL MIO FIGLIO, O FIGLI CARI.”
“Va’ in pace”.
Locuzioni interiori ricevute il 24 dicembre 2011, nella Notte Santa, nella chiesa di un monastero.