2012-03-10 Amorevole appello del Sacro Cuore ai poveri peccatori
Questo santo dettato ha inizio mentre si prega il Salmo invitatorio 94, e precisamente al canto del ritornello: “Fa’ che ascoltiamo, Signore, la Tua Voce …”:
“O diletta, Io sono Cristo. Amen.”
(breve pausa)
“Prendi e scrivi.”
“AscoltaMi, o diletta anima, cara al Mio Cuore. Amen. Questa notte – notte per Me di grande dolore e di immane sofferenza, amen – Io voglio dettarti un Messaggio di grande e verace conforto per quelli dei Miei figli e figlie che più sono lontani dal Mio Diletto, Divino e Sacro Cuore. Amen.”
(pausa)
“O figli! O figlie! sentite che nel vostro cuore, non di rado, si alza un urlo disperato di grande amarezza, e la noia della solita insoddisfazione non è affatto assente in voi, o cari. Amen.”
(pausa)
“O cari. La “solita” insoddisfazione, del cuore, che è di tutti coloro che – consapevoli o meno di questo – sono schiavi del peccato - specie se grave - e che sono avvezzi a bere l’acqua della finitudine. Amen.”
(pausa significativa)
“O diletti! Invano, invano e per niente vi affannate in crapule e orge oscene, e siete – specie voi donne, giovani e non – fortemente schiavi della vanità del corpo; il corpo del peccato, dunque. Amen.”
“Anzi, ancor peggio che invano e per nulla voi vi affaticate nel male morale – il peccato – poiché – Io che sono la Verità non mentisco e non vi inganno, e quest’oggi quindi vi dico –: o cari, non sapete che con tutti quei peccati gravi voi state accumulando carboni ardenti sul vostro capo, e più sul vostro cuore e sul vostro povero e misero spirito?”
(pausa)
“Parlavo poc’anzi di “un urlo di disperazione” che si eleva spesso dall’intimo del vostro cuore, o peccatori, o poveri peccatori …”
“Voi Mi direte, certi tra voi: - Ma non è vero questo! Io non sento nessun urlo del genere in me stesso/in me stessa! -”
(pausa)
“Certo, molti tra voi neppure lo sentite più, questo grido straziato della vostra anima umana, straziata ed oppressa da lungo tempo dal grave male morale. E come potreste udirlo? In realtà, o Miei cari – e ve lo dico stanotte con le Lacrime sanguigne negli occhi Miei divini e sacri – in realtà, o Miei cari QUANTO SIETE POVERI! Poveri, ciechi, sordi e nudi: sì, nudati di Grazia. Amen.”
“O figli! O figlie! Che voi lo sentiate o meno, la vostra povera anima deforme – veniente da Me, nata da Me, Dio Eterno; nata da un sospiro ardente del Mio Cuore eterno di Dio Immortale, amen – ecco, essa povera anima deforme e storpiata geme, soffre e si lamenta amaramente poiché, nata e creata per essere REGINA, è stata da voi costretta entro ceppi tremendi – carne, mondo, demonio – ad essere come una SCHIAVA BRUTA. Amen.”
(pausa significativa)
“Figli cari! Figlie Mie! Mi rivolgo ora particolarmente a tutti voi che in queste ore, qui in Italia e in Europa, vi state preparando per le gozzoviglie e le orge infami e vergognose di questo sabato notte … che, invece, dovrebbe essere DOLCE E LIETA VEGLIA NOTTURNA DI AMORE IN ATTESA DELLA PIU’ DOLCE E SACRA DELLE MATTINE: QUELL’ALBA CHE VIDE ME, DIO VERO, VINCERE – E PER SEMPRE – LA MORTE. AMEN.”
(pausa significativa)
“Figli, figlie. Io vedo che voi avete sete; state morendo di sete nell’intimo del vostro povero e misero cuore … FIGLI CARI, VENITE ALL’ACQUA VERA, PIU’ NON TARDATE! RITORNATE A ME IN QUESTA SANTA QUARESIMA, POICHE’ ORA E’ IL MOMENTO FAVOREVOLE, ORA E’ IL TEMPO DELLA SALVEZZA! (riferimento a 2Corinzi 6,2) AMEN.”
(pausa significativa)
“Figli e, o voi, figlie amate: staccate, staccate presto i vostri cuori dal mondo della triste empietà, e le vostre mani dai corpi – il vostro e l’altrui – del peccato impuro … NON E’ LI’ LA GIOIA, NON E’ LI’, CARI! QUELLO CHE VOI CERCATE, COME PECORE ERRANTI E SVIATE, NEL PECCATO – e, in modo particolare, nel godimento effimero dei sensi esterni – in realtà, IN VERITA’, SI TROVA SOLO IN ME, DIO ETERNO ED IMMORTALE, DIO AMORE. SI’, POICHE’ IO SONO LA STESSA FELICITA’, LA STESSA VITA. AMEN.”
(pausa significativa)
“Figli/figlie, vi pare lunga e difficile la strada per tornare vicini a Me?... No, non lasciatevi ingannare dal demonio sconfortatore, il quale – certo, a suo vantaggio: affinché diveniate per l’eternità come braci ardenti e doloranti nel suo mestissimo e tormentatissimo Inferno – il quale, o cari, Miei cari, vi fa apparire la via del bene letteralmente IMPOSSIBILE a percorrersi … ma no! No, cari, non è così! Amen. Volete che il Padre Amantissimo, che da così tanto tempo – per quanto riguarda certi tra voi in particolar modo, amen – volete, dunque, che questo Padre Amoroso, il Quale da così tanto tempo vi attende, non faccia di tutto per rendervi dolce – a voi, in specie, che siete gli arsi dalle passioni carnali troppo consentite, amen – il ritorno alla Casa dolce e soave del Suo Cuore? Certo, ci saranno pure delle lotte interiori da affrontare virilmente per risalire dall’abisso del male; ma guardate, o cari, cari e ora derelitti figli, che se è vero che la Mia Divina Grazia è onnipotente, è pur vero che Essa è efficacissima nella Sua azione ed opera salvatrice quando può stringere con ognuno di voi l’ALLEANZA DI AMORE che si compie fra la Grazia stessa e la vostra buona volontà e FORTE DETERMINAZIONE. Amen.”
(pausa significativa)
“Ora, diletta, tu puoi andare in pace, poiché Io desidero continuare in un altro momento, in un’altra ora, a parlare a questi Miei figli e figlie, poveri peccatori … Per ora, li lascio riflettere in preghiera, con semplicità di bimbo che apre il suo cuore con facilità al Padre Amoroso … E, se possono – chi può farlo – vengano con questi fogli contenenti il Mio divino dettato a te rivolto, o Sabrina, diletta cara, vengano, adunque, dinanzi a Me nel santo tabernacolo. Amen.”
“… Va’ in pace!”
Locuzioni interiori ricevute il 10 marzo 2012, durante l’Ufficio delle Letture pregato in una chiesa.