2008-05-25

“Salve a te, cara sposa e colomba … Posso, secondo te, stamani, in questa grande festa di Me, Divina Vittima Sacra, non parlarti …?”

- No, mio Signore. -

“Vengo stamani per dirti questo …: dì, mediante questo Mio Messaggio, ai Miei sacerdoti cattolici - quelli regolarmente ordinati in seno alla Chiesa Mia Sposa eletta e perenne - che il Mio Corpo Sacro nell’Ostia – da loro stessi consacrata sul santo altare – è la Vittima Vera ed imperitura, il Pane dei Miei Santi, di cui si nutrono, in altro modo, gli Angeli Miei Santi nel Paradiso eterno. Dico “eterno”, Mia cara, poiché Io sono l’Essenza Sostanziale del Paradiso. Amen. Senza di Me non ci potrebbe essere il Cielo, poiché IO SONO IL CIELO VERO … Amen.”

(pausa)

“Mia diletta serva, sposa e vittima, Io desidero però che anche il piccolo e, nel contempo, insondabile cuore dell’uomo di buona volontà, e del cristiano in modo del tutto speciale, sia e divenga per Me un autentico CIELO IN TERRA. Per questo, infatti, sono stato concepito di Spirito Santo – Amore Eterno e Sostanziale -, per tal fine sono nato, ho vissuto – e lavorato e gioito e sofferto, come e più di tutti gli altri uomini –, ho patito la Passione e la Croce Gloriosa e Vittoriosa, SONO MORTO E RISORTO ED ASCESO AL CIELO. AMEN.

Dì ai Miei preti … che, se anche loro desiderano incontrarMi nel loro essere più profondo ed autentico, devono al più presto intraprendere – con decisione virile e ferma – il cammino – dolce e amaro, nel contempo – della santa conversione a Me, disprezzando totalmente tutto ciò che in essi sa di mondo, di carne, di demonio; per poter divenire quanto prima – sì, poiché è urgente – pane azzimo che possa essere offerto in unione perenne e sacra con Me, all’Eterno Divino Padre, per la Sua immensa gloria e la salvezza per sempre di molte anime immortali. Amen.

O Miei sacerdoti cattolici, quanto vi amo!

Uso nel bene di questo Mio umile strumento per comunicarvi e confidarvi – proprio oggi, proprio in questo vostro così difficile e complesso ed aspro tempo – le ricchezze insondabili, inenarrabili del Mio Cuore Eterno di Buon Pastore Supremo e DI PADRE vostro. Amen.

Vi prego, Io, Gesù, risorto per voi, diletti: non disprezzate questo ennesimo Mio segno e richiamo di Misericordia: esso sarà efficace e vivo in voi nella misura in cui accoglierete la Parola delle Sacre Scritture – ed anche queste Mie parole profonde e semplici, che sto dettando per voi a quest’eletta Mia piccola serva – per farle divenire sempre più VOSTRO SANGUE, VOSTRA VITA. Amen.

O Miei unti, fedeli ed infedeli, quanto è grande e santamente bramoso nel Mio Cuore Divino – di cui tra pochi giorni celebrerete la solenne festa – il desiderio che ciascuno di voi – e tutti insieme come un VERO E SOLO CORPO ECCLESIALE – trasmuti e sempre più si trasformi IN ME, nel Sacro Mistero altissimo che celebrate – spero per voi, devotamente e santamente – anche ogni giorno, sul santo altare. Amen.

Ora, Mia diletta …, un’ultima parola desidero – con tutta l’Anima e col Cuore Mio trafitto ed amoroso – rivolgere a quelli tra i Miei unti veri che per vari motivi non possono più celebrare il Sacrificio Divino Mio Eucaristico, la Mia Passione ripresentata e rinnovata incruentemente; per esempio, per malattia che rende impossibile la nutrizione in modo consueto ed ordinario, comune.

O Mio diletto figlio e servo carissimo!

Sei arrivato – e TU CON ME – all’ora suprema del tuo personale golgota. O Mio caro, nell’atroce sofferenza fisica e della privazione della Messa e Comunione sacramentale con Me, Ostia Vivente nei secoli, ABBANDONATI TUTTO E DEL TUTTO A ME, Cristo Signore tuo Onnipotente e Buono. Amen. Ed abbi piena fiducia in Colui che PER TE è morto ed è risorto: figlio, se Mi rimarrai fedele anche in quest’ora suprema e così dolorosa, Io saprò ben ricompensarti nell’eterna Vita, ed anche prima, ancora quaggiù. Amen.

Intanto, fa’ che dal tuo letto di dolore ed atroce sofferenza si elevi sempre il profumo soave, soavissimo, del tuo spirito che si consuma nell’amore a Me e al prossimo, come VITTIMA AUTENTICA. Questo spirituale, mistico profumo salga al Padre Mio Divino e Celeste, e Lo consoli del lezzo così immondo dei molti peccati del mondo. Amen. Benedico. Amen.

… L’Ostia ti benedice di cuore, diletta serva, ed è il tuo supremo Conforto nel portare la croce con Me, Fratello tuo Adorato.

Ti benedico e amo.

Il Cristo tuo Dio.

Il Sacro Cuore Amore.

Il Corpo Vivo e Spirituale del Cristo Risuscitato, di cui ti sei nutrita poc’anzi.

Va’ in pace, diletta Sabrina. Amen. E segnati, con abbandono crescente in Me, Dio Vero. Amen, amen, amen. Benedico”.

Locuzioni interiori ricevute domenica 25 maggio 2008 - Corpus Domini - durante un’adorazione al Santissimo Sacramento.