3) Luglio 2007

“Scrivi, o Mia diletta anima.

Io sono Colui che sono e amo comunicarMi a te nell’intimo del tuo piccolo cuore di donna credente in Me, nella voragine luminosa della tua anima in Grazia Mia …

Agisci per Me, per il Mio Amore, la Mia Misericordia, e così Io sarò sempre con te, in te, per te, cioè a tuo favore. E se avrai Dio - lo stesso Dio - con te, chi o che cosa dovrai temere, o piccola anima Mia?...

Benedico. Amen. Il tuo Gesù. Amen.”


“Mia diletta figlia, scrivi.

Io sarò con voi durante questa vacanza che state per intraprendere, e che Io benedico in quanto giusta e necessaria … Io sarò con voi in questi giorni, se non Mi discaccerete, ma la Mia presenza non sarà una presenza severa ed opprimente. No, in realtà sarò al vostro fianco – e fra voi – con grandissima gioia e dolcezza, ciò che voglio ardentemente comunicare anche a voi.

Hai ragione; Io te l’ho detto: il Mio Amore è felicissimo. Benedico. Amen.”


Durante la vacanza, il Signore parla ancora …:

“Scrivi, o Mia diletta.

Vedi, Mia cara, colomba Mia, come sono SOLO? (nota: eravamo in chiesa)

Quasi nessuno viene a visitarMi veracemente e con cuore pienamente sincero e contrito.

Almeno tu consolaMi, Mia cara figlia …, evitando le piccole mancanze quotidiane, fuggendo il peccato mortale come la peste: considerandolo la vera morte, mentre la morte fisica - la prima morte - se Mi sarai … fedele, non sarà che il primo eterno abbraccio … con Me, tuo Cristo; adempiendo con perfezione i doveri del tuo stato matrimoniale …

Sì, il Mio Amore è felicissimo, esultante senza fine, in un tripudio amoroso eterno, ma qui nell’esilio tu non puoi trovare una simile pienezza. No, qui non è il Cielo.

Le anime elette però, cioè quelle che ricevono più larga la Mia Misericordiosa Dilezione, anche in ragione della stretta alleanza che concludono con Me, pregustano già, in certo modo almeno, il Paradiso quaggiù. Certo, sono le Mie gioie celestiali che cadono su di loro come gocce di Cielo.

Mia amata serva, cos’è una goccia rispetto al mare?... Amen.”


“Mia diletta, scrivi, ora ch’è tornato il silenzio.

Il mare è il Cielo, i rapimenti un torrente in piena, la soave quiete una goccia di rugiada di Cielo: un primo tocco, non ancora così penetrante; una prima forma di unione con Me …

Mia cara …, Io sono Dio - il tuo Dio Incarnato e Crocifisso Gesù Cristo - e già leggo nel Sacro Libro del Mio Divin Cuore e nel libro eterno della Vita - che è nelle Mani del Mio e tuo Padre Celeste - tutta la … vostra vicenda terrena … Mia diletta, vivi e cura la vita interiore …

Benedico. Amen. Il tuo Cristo Salvatore. Amen.”


“Oggi è il giorno eucaristico (nota: giovedì). E tu come intendi viverlo, Mia diletta? Come vuoi unirti al Mio Mistero di Dono supremo per la carità verso gli uomini, Miei figli, Miei diletti? Come desideri agire per essere per loro apportatrice di salvezza?... Pensaci cara, Mia cara.

Per ora benedico. Amen. Il tuo Gesù. Amen.”


“O Mia diletta, scrivi.

Le tue lacrime si impastano col Mio Sangue Prezioso – di cui questo è il mese – e ti mondano l’anima immortale, sospiro ardente del Mio Sacro Cuore. Amen.”


“… Questo povero mondo, Mia diletta, è un calvario e un sepolcro aperto. AiutaMi a risuscitare i tuoi fratelli, le tue sorelle, quei morti della peggiore morte: il peccato mortale consumato e ripetuto, reiterato.

O Mia cara, le tue preci non sono vane! Usando anche di esse salverò le anime.

Sono Io, il tuo Gesù di Nazaret, che prendo fra le Mie Mani ardenti, calde di purissimo Amore, il tuo cuore di pietra e lo trasformo in un cuore di carne: un cuore vivo, pulsante di pietà misericordiosa verso i poveri Miei figli, le Mie creature derelitte, in cui sono particolarmente presente, come ti faccio sentire toccandoti il cuore … O Mia diletta, è ancora Mio dono se e quando ti faccio sentire e percepire la sofferenza e la miseria degli altri, oltre alla tua propria.

Ma Io non sono un dio sterile, né un falso idolo di pietra, o di oro ed argento – quanti idoli falsi e mortiferi nel tuo mondo, Mia diletta! -.

No, Io sono il tuo Dio Vivo: una Persona Divina - la Seconda -, il Verbo Incarnato, Colui che ti parla con dolce soavità e serietà, nel tempio … del tuo cuore …

Non sono un dio morto, sono il tuo Signore risuscitato e Vivo per sempre, e non voglio da te parole, ma OPERE.

Sì, Io voglio un’Opera e, nonostante tutti gli umani contrasti, essa è e ancor più sarà.

Cerca di capirMi bene almeno tu, Mia piccola, poiché molti non Mi conoscono, altri Mi ignorano, altri ancora – e oggi non sono pochi, cioè una minoranza – Mi disprezzano persino. Tu cerca di comprendere cosa voglio da te, cara, Mia cara.

GRONDO SANGUE VIVO NEL SACRO TABERNACOLO E SULLE STRADE DEL TUO POVERO MONDO D’ESILIO.

Sotto certi aspetti, nessuno sulla terra è più povero di Me nel Santissimo Sacramento, dove sto, rimango glorioso e vivente, eppure in stato di perenne umiliazione e sete: perpetuo olocausto del dolce, dolcissimo Padre Mio Celeste, che – in grazia della Mia Redenzione – è anche il dolce Padre tuo …

O Mia diletta, accarezzi loro (le Mie membra più doloranti, i poveri) con la soave tua carità – ch’è Mio dono celestiale, lo stesso Dio nella Sua Essenza Eterna – sollevi Me … Sì, piangi con chi piange. Amen, amen, amen!”

Qui terminano i Messaggi ricevuti durante la vacanza di una settimana.


“O Mia diletta, scrivi.

Lo scoraggiamento ti arreca pregiudizio.

Al contrario, la fede in Me - quella vera - fa miracoli.

Non temere … Benedico. Amen.”


“Io sono la Mamma celeste e desidero ancora che ti configuri più strettamente a Me in dolcezza ed umiltà … Comunque ti benedico e ti esorto a non perderti d’animo per le spine del cammino, che trovi sul sentiero della vera Vita.

Io e il Mio Gesù siamo qui per aiutarvi, davvero. Non ne dubitare. Prega molto. Amen …”


“O Mia diletta, scrivi …

La molta preghiera fa i miracoli. E quando dico "molta preghiera" non intendo principalmente le molte orazioni vocali in se stesse – poiché il Padre Celeste non dei lunghi discorsi si compiace, bensì di un amore e di un cuore ardente nelle tre virtù teologali -. No, la molta preghiera è quella del CUORE amante e casto, come ho detto, ARDENTE …

Sii sollecita, te ne prego, verso il Verbo Divino che viene a te, e non lasciare entrare qui la razionalità che guasta tutto. Sii come bambina innocente, semplice, dinanzi ai Miei occhi, che ti guardano con tanto Amore …

Benedico … Amen, amen, amen.”


“Scrivi, o Mia diletta.

Io sono il tuo Celeste Padre che ti parla al cuore, che ti abita il cuore.

Ti ho attesa, ora sei qui: sì, qui con Me nel cielo del tuo cuore di bambina …

Mia diletta,… pregaMi col cuore che ne ho piacere, ne sono felice. Amen.

Io sono il tuo Creatore e Padre: l’Eterno, l’Infinito ed Immenso Amore, Colui che ti ama, e benedico. Amen.”


“Figliola, sono la Mamma del Cielo.

Ricorda! Prega molto, di vero cuore!

Benedico anch’Io. Amen, amen, amen.”


“Io sono lo Spirito Santo, il tuo Celeste Amatore …

Io sono il Signore e do la vita; procedo dal Padre e dal Figlio, e ti prego - gemendo amorosamente - di farMi abitare e crescere in te per sempre. E sia la tua fede in Gesù - Nostro Amato e Tesoro, vera Vita sostanziale - così forte da operare miracoli.

Benedico. Amen.”


“Mia diletta, scrivi.

Vuoi sapere cosa provo Io dinanzi a tali sconcezze ed irriverenze? Soffro molto, Mia cara e diletta, soffro molto e agonizzo e sudo Sangue vivo, sprizzante anche dal Mio Sacro Cuore ferito, poiché così - ammettendo certi comportamenti - si favoriscono peccati gravi anche lì alla Mia Reale Presenza.

Le pecore: che posso dirti? Le pecore, certe pecore – e spesso – sono pecore senza pastore, che ignorano cosa sia un vincastro; e certe neppure lo vogliono, sapendolo.

Non basta, Mia diletta, apporre un cartello alle porte della chiesa - la Mia Casa - per mettersi la coscienza a posto; e Mi sto riferendo a certi preti che, in quanto allo zelo a Me e alla Mia santissima Casa, sono … troppo accomodanti, in questo tempo d’imperante buonismo.

Fa’ qualcosa almeno tu, Mia cara e sorella … la Mia Casa è calpestata, la Mia Presenza è offesa continuamente e Io sono trascurato nella Mia stessa Dimora, e anche da quelli che dovrebbero guidare le pecorelle insipienti e stolte, cioè i Miei pastori. Sono offeso, soffro e piango.

Mia diletta … il puro - per Mia Misericordia - sente disagio e ribrezzo dinanzi a ciò ch’è impuro.

In quanto poi alla tua domanda, ossia che cosa ne direbbe, di tali immodestie e sconcezze, Caterina, la Santa senese, o San Padre Pio, ti dico che, in verità, avrebbero parole di fuoco.

Sono triste con te e in te. ConsolaMi, cara, ed Io asciugherò le tue lacrime.

Vi benedico. Amen.”


“… Il Mio Cuore Santissimo sanguina a causa dei peccati - alcuni gravissimi - degli uomini …”


“Scrivi, Mia diletta.

In questa notte, quante sofferenze patisce il Mio Cuore Amante e Santo! Mia diletta, almeno tu consolaMi!

Ti faccio sapere espressamente che la lettura spirituale di Timorosa * … che desidera cominciare la scalata per le alte vette dell’Amore puro e celeste, Divino, Mi consola assai, visto che so che lo farai di cuore. Sì, di vero cuore … Il tuo Gesù. Amen.”

* Il libro qui citato s’intitola "Piedi di cerva sulle alte vette" (Hannah Hurnard - Editore Gribaudi): narra, sotto forma di una bellissima fiaba, l’ascesa dell’anima verso l’unione mistica con le Tre Divine Persone.