2008-02-23

“Mia diletta, scrivi … scrivi, come sempre, per il bene delle anime Mie immortali, comprate, acquistate, innaffiate col Mio Sangue purissimo. Amen. Sono il tuo Gesù, il tuo Dio Vivo, e vengo stamani, nel giorno consacrato a Maria, la Mamma tua e Mia - poiché a voi L’ho donata, o figli e poveri peccatori -, vengo, col Mio Cuore in mano, a dire ancora una parola di GRAN MISERICORDIA ai Miei unti amati – certi dei quali, però, Io lo so già, Io lo so bene, purtroppo per loro stessi, respingeranno anche quest’ennesimo Mio Divino Appello, considerandolo stoltezza, o frutto d’una mente malata ed esaltata.

… Ora, diletta … una parola di MISERICORDIA per i Miei unti, che tanto abbisognano di VERO AMORE e COMPRENSIONE SINCERA: a voi, Miei unti, sacerdoti diletti, dico Io, Gesù, Fiore, Narciso – olezzante aromi paradisiaci – degli alti monti: Miei cari, spesso, TROPPO SPESSO, l’amore delle anime che a voi ricorrono è inficiato di troppo interesse personale, egoistico: cercano voi, Miei cari, per i propri comodi, come cercano e ricorrono a Me, molto spesso, solo per avere le grazie a loro necessarie. Amen.

Miei diletti preti, sacerdoti del nuovo ed eterno culto, quello al Padre Mio Celeste in spirito e verità, vi guardo, VI AMO. Amen.

Vi vedo spesso soli, incompresi, rifiutati da questo mondo stolto e gaudente, stordito dalle vanità insulse in cui - con le opere lo dimostra - professa ogni giorno di credere. Prima rigettano Me, Cristo, Vero Dio, poi, come conseguenza, voi, Miei ministri ordinati, stimando inutile e vuota la vostra vita, come anche quella delle anime a Me strettamente consacrate nella clausura, Mio regno d’amore e di perfetto olocausto. Amen.

Inoltre, come Io vedo, spesso siete individualisti, non amici tra voi, che pure siete accomunati dal medesimo Sacramento; siete diffidenti gli uni verso gli altri, troppo critici gli uni verso gli altri – e non senza malizia, cattiveria e pregiudizio.

Spesso, quando uno di voi sbaglia, pecca – oh! quanti peccati commette il mondo! ma di essi crede di potersi autoassolvere facilmente –, dicevo, cari ai Miei occhi divini fulgidissimi, quando uno di voi sbaglia, il mondo, i nemici della Chiesa e i cristiani – quelli stolti ed insipienti – sono subito lì, come avvoltoi, a sparlare e a condannare come avvoltoi famelici, affamati, appunto, di cadaveri e carcasse.

Ma ciò che più Mi addolora, che Mi stringe il Cuore Sacratissimo in una morsa dolorosa, è vedere, è constatare quando voi, che siete tutti fratelli nel sacerdozio, non vi volete bene, non vi aiutate mutuamente. Invece, infierite anche con ira sul malcapitato peccatore, e pure condannate, che non tocca a voi il Giudizio supremo.

Vi siete dimenticati, NEL VOSTRO CUORE prima che nella mente, o Miei unti, che Io sono venuto per salvare i peccatori pentiti; e ciascuna persona umana consapevole e ciascun prete, religioso e religiosa, ogni Mio servo dovrebbe dire, affermare di se stesso: "Il primo peccatore sono io".

O Miei cari, QUESTA è la Mia parola di grande, infinita, vibrante Mia Misericordia stamani: AMATEVI GLI UNI GLI ALTRI COME FRATELLI, FIGLI VERI DELL’UNICO PADRE CELESTE E CREATORE. AMATEVI COME IO, CRISTO, CROCIFISSO REDENTORE, VI HO AMATI, UNO AD UNO, E TROVERETE LA VERA PACE DEL CUORE. AMEN.

E TORNATE, SOLLECITI E DESTI NELLO SPIRITO MIO, AD ADORARMI E TENERMI COMPAGNIA NEL MIO SANTISSIMO SACRAMENTO, QUELLO DELL’AMORE MIO CONSUMATO E PERPETUO, PERENNE FONTE DELL’ACQUA VIVA DELLA MIA MISERICORDIA, PER LE ANIME GIA’ VIVE DELLA MIA VERA VITA. AMEN.

Mia diletta serva e vittima … per ora ho finito …

Il Cristo quaresimale, tuo Redentore insanguinato e glorioso. Amen.

Fa’ il segno della MIA CROCE. Amen, amen, amen”.

Locuzioni interiori ricevute il 23 febbraio 2008, in un santuario, dopo la Santa Confessione.