2008-02-09 Messaggio di richiesta di incremento dell'Adorazione Eucaristica Perpetua nella Chiesa Cattolica

“O Mia diletta, scrivi. Amen.”

“Sono Gesù, diletta Mia. Amen.

Sono martoriato assurdamente dalle anime che, in queste ore, mentre tu … sei qui in ginocchio dinanzi a Me, Crocifisso Risorto, si danno con foga, senza posa alcuna, ai peccati della carne, dell’ubriachezza e della libidine e volgarità, le più sfrenate, e contro natura persino.

Diletta, quanti adulteri in questa e nelle passate notti del carnevale immondo. E lo fanno per gioco, per scherzo! E’ una cosa gravissima ai Miei occhi divini rompere, mediante l’adulterio, il patto nuziale sigillato in Me, un giorno vicino o lontano che sia, all’altare Mio santo, dove Io Mi offro sempre, perennemente, Vittima Immacolata di Pace al Padre Mio e vostro, cari figli.

L’ho già detto, diletta: i Miei pastori non parlano, o troppo, troppo poco, cara …; e così le anime, molte anime cosiddette cristiane giacciono in un’ignoranza spaventosa. Amen.

O diletta, piango Sangue vivo dai Miei occhi divini fulgidi e Sangue Divino piove a fiumi dalle Mie mistiche Piaghe sempre aperte, per la Mia Misericordia e perché gli uomini, empi peccatori, Mi scarnificano coi loro gravi oltraggi, irriverenze, ingiustizie, bestemmie e nefandezze senza numero. Amen.

E le Mie vittime dove sono? Le trovo ora nel Mio Cuore ardentissimo di puro e caldo Amore di Amico, Fratello maggiore, Padre e Sposo. Amen.

Mie care, carissime vittime, pupille dei Miei occhi divini fulgidi, almeno voi siateMi vicine in questo perenne getsemani che Mi è provocato ogni ora, ogni momento del giorno e della notte, dalla perversa empietà degli uomini che, con la loro spudorata superbia e malcelata malizia, osano tentarMi. Ciò che non osai Io, in quanto vero Uomo, nei confronti del Divino Eterno Padre Mio, nel deserto, quando fui tentato da satana, l’antico nemico. Amen …

Ora, tornando al discorso di prima, ti dico che ho bisogno da parte delle Mie piccole vittime sparse in tutto il mondo – che sono preti, monache, sposi, figli, fedeli laici … e, certo non ultimi, alcuni Miei Vescovi, che sono stelle di vivo fulgore in quanto vittime -; dicevo, cara, ho bisogno da tutte voi, Mie umili e disprezzate vittime, una crociata santa e spirituale di preghiera, preghiera, preghiera fervente ed incessante, notte e giorno.

Chi tra voi, care spose, può farlo, esaudisca il Mio santo desiderio e non Mi lasci mai, MAI SOLO. Amen.


Diletta, fa’ in modo di far sapere a chi compete questo, a coloro che possono rendere realtà viva il Mio desiderio, per il loro ed il vostro stesso bene.

FA’ SAPERE LORO QUESTO: CHE IO HO DETTO: PREGATE IL PADRONE DELLA MESSE, CHE MANDI OPERAI NELLA SUA MESSE (riferimento a Luca 10,2).

IN VERITA’, DESIDERO CHE LA MIA CHIESA CATTOLICA ESTENDA MAGGIORMENTE, SU TUTTA LA TERRA, LA PRATICA DELL’ADORAZIONE A ME PERPETUA; e così si avranno sante, pure e durature vocazioni sacerdotali, religiose e del Matrimonio, così com’esso deve essere secondo la Mente eccelsa e Divina del Padre Mio, vostro Creatore; e non più quella sentina di vizi immondi, e bestialità persino in certi casi, come lo avete ridotto, al presente, ben in molti. Amen.

CHIEDO L’ADORAZIONE EUCARISTICA PERPETUA IN SENO ALLA CHIESA, MIA SPOSA ELETTA E SANTA, PERCHE’ COSI’, CON IL MEZZO ESPIATORIO SUPREMO DI ME STESSO (riferimento a Romani 3,25), OSTIA CANDIDISSIMA, E MEDIANTE LA RIPARAZIONE AMOROSA, CHE MEDIANTE LE STESSE ADORAZIONI MI VERRA’ TRIBUTATA IN QUANTO VERO ED UNICO DIO, IN VERITA’ TI DICO, I GRAVI CASTIGHI POTRANNO ESSERE ATTENUATI (nota: non sono più completamente evitabili).

O uomini, date ascolto alle Mie parole, ed allora vi troverete bene.

E pregate! Pregate! Pregate molto e soprattutto di vero cuore, così che il Padre Eterno, vedendo il vostro sincero amore di figli, si plachi nella Sua Ira ardente, che è la Sua perfettissima Giustizia perennemente offesa. Amen.

Ho finito, diletta. Fa’ il segno di Croce. Amen, amen, amen”.


Locuzioni interiori ricevute il 9 febbraio 2008, alle ore 21.45, durante un'adorazione al Santissimo Sacramento, in una cappella.