2011-11-13 Il Sacro Cuore dona dolce e vero conforto ai moribondi

“O diletta, … scrivi. Amen.”

(pausa)

“Vengo quest’oggi, Io, Cristo Iddio tuo Santo, per parlarti a favore dei moribondi, ossia di quella moltitudine di persone che ogni giorno trascorrono dalla luce di questo mondo all’altro, nei suoi vari regni, a seconda; sì, a seconda di ciò che la singola anima ha meritato in questa vita terrena, nella quale tu ti trovi presentemente ad essere, o diletta cara anima. Amen.”

(pausa)

“Ma in particolare, Io, Gesù tuo, Mi rivolgo quest’oggi non a coloro che vengono rapiti a questa vita transeunte da una morte improvvisa, causata da vari motivi – e dei quali Io, Sacro Cuore Amore, Mi prendo una specialissima cura, amen – bensì ti parlo ora per coloro che sono, almeno in certa misura, “preparati” (nota: la parola “preparati” è messa fra virgolette poiché qui non si intende affermare che queste persone siano tutte spiritualmente preparate a morire, bensì che le condizioni in cui si trovano – vecchiaia o grave infermità, o entrambe – le portano in genere, più di quanto lo faccia una persona sana e giovane, a pensare la morte come prossima) all’evento della morte corporale, poiché o sono avanti negli anni o sono malati di malattia grave, da cui sanno che - a parte un Mio miracolo, e cioè la possibilità di esso, amen, che Io lo compia per ciascuno di loro – poiché sanno, dunque, che non ne guariranno più e che, quindi, sorella morte si avvicina; oppure per entrambe le cose insieme: grave infermità e vecchiaia d’anni.”

“Infatti, per inciso, ti dico anche, o Sabrina, eletta Mia cara …, che ben più grave ai Miei occhi divini fulgidi è la vecchiezza dello spirito immortale, su cui cioè si sono accumulate nel corso di questa – breve e lunga nel contempo – vita terrena, molte colpe, senza che mai sia intervenuta l’ASSOLUZIONE SACRAMENTALE a mondare quelle anime sozze e molto impure al Mio Cospetto santissimo e Divino. Amen. Per questa categoria di povere e misere persone – le quali vivono praticamente senza Dio, quasi come fossero animali irragionevoli – Io ti dico, o Sabrina – e attraverso a te lo dico a tutti, amen – bisogna PREGARE MOLTO, SACRIFICARSI, OFFRIRE DIGIUNI – a pane e acqua – E LE PROPRIE SOFFERENZE QUOTIDIANE, affinché penetri uno spiraglio di divina, di soprannaturale luce nella loro notte interiore – di peccato e putredine spirituale, amen – perché esse persone possano – per Mia Divina Misericordia – vedere almeno in parte (nota: la Divina Misericordia del Sacro Cuore di Gesù desidera che almeno in parte queste persone colgano il proprio misero stato interiore, poiché Gesù Maestro mi ha fatto comprendere che la creatura umana non potrebbe reggere una tale consapevolezza di enorme difformità da Lui se Egli gliela mettesse dinanzi totalmente in questa vita) lo stato davvero miserando in cui si trovano e DECIDERE – una volta! – di CAMBIAR VITA. Amen.”

“Se ciò non faranno, il rischio che questi Miei figli e figlie – ché sono battezzati, amen – si perdano per sempre E’ GRANDE. Amen.”

(pausa significativa)

“E ora vengo, o Sabrina eletta cara, ai Miei cari figli e figlie per i quali, appunto, la morte – sorella morte – si prevede non lontana.”

(pausa)

“Quali sentimenti e quali ansie si agitano nei vostri poveri cuori, o figli Miei?”

“Ora non parlerò di tutti (nota: cioè di tutti i sentimenti) perché sono vari e non precisamente per tutti uguali, perché non tutte le vite sono uguali nel loro svolgimento quaggiù e non tutte le persone umane compiono le medesime scelte nel tempo – Mio dono – loro concesso; ma parlerò ora di un solo sentimento che prende l’anima di coloro che vedono affievolirsi la vita terrena e la luce – fuggevole ed instabile – di questo mondo.”

“Tale sentimento è: LA PAURA. Amen.”

(pausa)

“No, figli Miei; no, amate figlie Mie: NON ABBIATE PAURA. NO. Anche se nel corso della presente vita mortale, riandando col pensiero che riflette, dovete constatare che la maggior parte degli anni da voi vissuti quaggiù trascorsero nel peccato – e grave peccato – NON ABBIATE PAURA. NO.”

(pausa)

“Con ciò, Io – Verità Eterna ed immutabile, amen – non intendo affatto sminuire l’entità e LA GRAVITA’ del peccato mortale; per cui chi pure si salva perché pentito, deve però la maggior parte delle volte sostare nel Mio ospedale, il santo Purgatorio, per espiare, prima di poter ascendere – e ciò sarà PER SEMPRE – nel Mio Cielo beato.”

“No: Io – Verità e Amore; e non buonismo – non vengo a dirvi, o figli – che sarebbe grave menzogna – che il peccato grave sia cosa da poco, poiché esso è grave offesa a Dio e al Suo infinito Amore per voi.”

“Ma vengo ora a dirvi: anche se foste grandi peccatori – e peccatrici – sappiate che – se pentiti siete – Io sono, e sarò per voi nell’ora della vostra morte corporale, TENERO COME E PIU’ DELLA PIU’ TENERA DELLE MADRI. Amen.

(pausa significativa)

“Siccome siete pecore malate – e però desiderose di guarire: di guarigione interiore – Io vi prenderò fra le Mie braccia forti e, ad una ad una, sanerò (riferimento a Ezechiele 34,16)per sempre – tutte le vostre ferite e le piaghe che i peccati – i mortali, ed anche i veniali deliberati, amen – lasciarono impresse nel vostro cuore. Amen.”

(pausa significativa)

“O diletti! e dilette Mie, siatene certi – fugate ogni dubbio colpevole - : LA MORTE CORPORALE, PER VOI, O FIGLI MIEI, CRISTIANI CATTOLICI – ora gradisco parlare a voi e di voi, amen – NON E’ LA FINE, NON E’ LA TOMBA DELLA VOSTRA VITA. NO! ESSA E’ DIVENUTA, IN GRAZIA DELLA REDENZIONE DA ME STESSO OPERATA – PER VOI, PER VOSTRO AMORE – UNA MIRABILE PORTA. AMEN.”

(pausa)

“FIGLI - FIGLI E FIGLIE - : IO SONO LA PORTA. AMEN.”

(Questa affermazione: “IO SONO LA PORTA.” – riferimento a Giovanni 10,7 - è stata da Lui pronunciata in modo solenne)

“AFFERRATE, dunque, LA MIA MANO DI MISERICORDIA, E NON ABBIATE PAURA!”

IO VI AMO!

“Va’ in pace! Amen”.


Locuzioni interiori ricevute domenica 13 novembre 2011, durante un’adorazione al Santissimo Sacramento.