2011-02-04 Messaggio sul vero amore a Dio e alle anime del Purgatorio

All’esposizione del Santissimo Sacramento il Signore mi invita a scrivere.

Poco dopo, sento nell’anima:

“O diletta, scrivi. Amen.”

(pausa)

“Ecco, sono venuto qui, anche oggi, in mezzo a voi, o cari figli Miei … Io vengo – e discendo dal Cielo, con Amore ineffabile e vero, amen -, sì, Io vengo a voi perennemente per il vostro vero e maggior bene. Amen.”

(pausa)

“Ma voi, figli cari, come Mi accogliete?”

“E’ il vostro cuore aperto a Me?”

“E la prova di questa apertura interiore verso il Divino è anche questa, o Miei diletti cari, amen: che nel vostro cuore non coviate perduranti chiusure e prevenzioni verso qualche persona, verso uno o più dei vostri prossimi, amen.”

“Cosa, questa, che avviene qui – in Appiano, amen – da parte di non poche persone per giunta, verso i Miei eletti e cari servi – e sposi veri in Me, amen – Angelo e Sabrina. Amen.”

“Ecco, prendi questo che ti ho detto e mettilo, e presto, sul Sito, il Mio. Amen.”

(pausa significativa)

“Diletta cara, continua, amen, continua ora, e scrivi.”

“Figli cari, v’ho già detto ultimamente – il mese scorso, amen – di non dimenticarvi delle sante – e salve, amen – anime del Purgatorio, amen. Oggi vi ripeto, con tutto il Mio Cuore amante e compassionevole, amen: ESSE SOFFRONO, FIGLI MIEI!”

“Esse però stanno ora, dopo che è terminato per loro il tempo grande della Misericordia, amen – tutto il corso di questa vostra vita terrena, amen – esse, dunque, stanno ora, presentemente, nelle mani della Mia Divina Giustizia, amen, e non possono giovarsi in nulla per se stesse, per recare sollievo e Grazia a se stesse. Amen.”

“Esse però possono validamente aiutare voi, figli e figlie che siete ancora quaggiù, nel cammino della terra. Pregate con loro – nella comunione dei santi – Me, Dio. Amen.

(pausa significativa)

“Figli cari, figlie amate, ecco, oggi vi dico, e sotto certi aspetti vi ammonisco: muore vostro padre, vostra madre, il coniuge, un figlio, una figlia – per altro non sempre amati rettamente in Me, amen, fintanto che essi stavano tra voi – e, una volta che esse persone sono scomparse - non stanno più dinanzi allo sguardo degli occhi vostri terreni - ecco che, delle volte, essi scompaiono rapidamente – troppo rapidamente, amen – anche dal cuore.”

“Magari voi – certi tra voi, amen – siete pieni e carichi di pensieri nostalgici o di rimorsi, o altro inerente la loro e la vostra vita terrena, amen; ma per quanto riguarda l’amore e la parte spirituale, dove sono? dove si esprimono più?...”

“Ah, figli cari, fratelli amati, no, così non va bene. Comprate tante cose inutili – certi di voi – e poi non avete uno spirituale ricordo per i vostri cari defunti; e dite persino – alle volte è così – di non avere soldi sufficienti per applicare loro il santo e preziosissimo suffragio di Sante Messe fatte celebrare in loro favore?”

“Ah, figli, Io vi amo, ecco perché oggi, in questo febbraio benedetto, in onore dell’Amato Nostro - il Divino Paraclito, amen, amen, amen – Io vengo a dirvi ed a chiedervi: e quando – molto probabilmente sarà così, anche se non tutti coloro che leggono il Mio Sito prezioso giungeranno – purtroppo – al porto sicuro della salvezza eterna … amen –; e quando, dicevo, nel Purgatorio ci sarete voi? Chi penserà a voi, con questo mondo attuale, così fortemente pervaso di concupiscenza carnale e consumismo? E con l’idolatria – diffusissima, amen – dell’edonismo peccaminoso per cui ciò che vale è solo il fugace ed effimero piacere dei sensi d’un solo momento?”

(pausa significativa)

“No, figli: così non va bene. Ma, piuttosto, ascoltateMi, e da ciò ne trarrete grandi vantaggi sostanziali e preziosissimi. Ricordate che sta scritto: “Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia .” (riferimento a Matteo 5,7)

“Ecco, figli, figli amati, fate così, così agite. Ed allora la Mia Misericordia sarà grande e larga con ciascuno di voi. Amen.”

“Vi benedico, o figli. Amen.”

“Va’ in pace, o Sabrina, eletta cara … Amen.”

“Ho finito.”

“Sono Dio, Cristo Gesù. Amen.”

“Ora ricevi la Mia benedizione …”.


Infatti, questo dettato termina proprio prima del canto del “Tantum ergo” e della benedizione eucaristica che conclude l’adorazione parrocchiale.


Locuzioni interiori ricevute il 4 febbraio 2011, primo venerdì del mese, in chiesa.