2008-03-15

“Mia diletta, scrivi. Amen. Io sono il tuo Gesù, Salvatore tuo amabile.

Vengo, sul principio della Santa Settimana, a parlarti ancora per i Miei diletti figli, i sacerdoti.

Cosa posso oggi dir loro, mentre Mi avvio decisamente a morire crocifisso per voi tutti, cari figli Miei, se non che desidero rimirarMi in essi crocifisso con AMORE FULGIDO ed ARDENTE?

Miei cari, unti Miei, diletti e prediletti del Mio Cuore amantissimo e buono al sommo, guardateMi nell’intimo, nel profondo, nel cielo empireo della vostra anima di piccoli, poveri uomini, e peccatori per giunta: Io, Gesù Cristo, sono l’OSTIA SUPREMA del Padre Mio Celeste!

L’OSTIA – CIOE’ LA VITTIMA – PER AMORE, SOLO PER AMORE!

Miei unti amati, quanto desidero vivere in voi, essere PRESENTE SEMPRE in VOI, RIVIVERE in ciascuno di voi le Mie virtù sacerdotali e sacrificali.

Ma voi, Miei cari, eletti uomini, servi di Dio, come reagite, nella vita quotidiana, a tutto ciò che vi mortifica e vi contraria, e cioè alla MIA CROCE che viene a visitarvi, inseparabile da Me, vostro Cristo; da Me sostenuta e presentata a voi come un vessillo glorioso, l’unico – sommo – obbrobrio che vi apre la via alla gloria imperitura e celeste?

O Mia diletta serva, o vittima amata, consolati con Me, Cristo! Tra le fila dei Miei unti – e Vescovi – ho, ancor oggi, dei veri, degli autentici serafini di amore … Mia diletta sposa …, sii felice con Me, al principio di questa Santa Settimana, poiché oggi – mentre il mondo va sempre più alla deriva, apparecchiandosi da se stesso, col MOLTO male che fa, i castighi che ormai lo sovrastano, e fra poco saranno realtà –, ecco, diletta, mentre nel mondo ci sono molti drammi, sventure e tragedie spirituali, ecco, Io, CRISTO VERO VINCITORE CON L’AMORE, ho dei fiori sacerdotali stupendi - non moltissimi, cara, ma comunque … -, anime sacerdotali che sono veramente sposate a Me sulla Croce e con la Croce Mia vittoriosa. Anime di preti, sia giovani che anziani, che realmente Mi seguono, che portano la croce con Me, loro Amato unico e supremo, e non la lasciano cadere subitaneamente a terra al primo apparire di tentazione carnale – o altra tentazione o prova che dir si voglia –. No! Essi si dimostrano, nell’ora difficile e buia – anche dell’aridità e della notte interiore e mistica – MIEI VERI SERVI ED AMICI.

ESSI, QUESTI VERI PICCOLI CRISTI, SONO MIEI AUTENTICI AMICI PERCHE’ NEPPURE L’ORA BUIA E SPAVENTOSA DEL GETSEMANI, QUANDO VENGONO FRANTI COME OLIVE NELLA MOLA, SERVE O RIESCE AD ALLONTANARLI O FARLI DEVIARE DA ME E DALLA MIA SANTA LEGGE, IL VANGELO SANTO.

No! Essi sono veri tralci, e RIMANGONO virilmente uniti a Me, anche nelle ore più tristi e tetre. Amen.

Diletta, certi di questi pastori meritano di morire martiri, spargendo tutto il sangue che profuma - spiritualmente almeno - di Me, loro Cristo adorato, amen, e supremamente amato. Però costoro - questa gente santa e sacerdotale - sono TUTTI martiri nel cuore crocifisso. Amen.

Certi di essi mettono persino lacrime e sangue e flagelli – spirituali e materiali – fra loro stessi ed il peccato mortale, la colpa grave che potrebbe, accolta nella volontà, separarli da Me, Cristo Dio Vero. Amen.

Essi sono VERI ADORATORI DEL PADRE MIO CELESTE, quelli che Lui cerca ...!

Costoro – figli santi e amati da Me al sommo! – hanno spento la televisione – con tutte le sue turpitudini, e tutto il chiasso inutile e dannoso del mondo – e sono entrati, penetrati con Me - Amato che gode in altissimo silenzio il Padre Eterno e dolcissimo - NEL SILENZIO DI AMORE, IL REGNO DEL SILENZIO DIVINO, L’AMOROSA ED INFUOCATA CONTEMPLAZIONE, vero anticipo di Paradiso. Amen.

Per ora concludo così, diletta …: essi, con forza virile, con una volontà ferma e decisa, prevenuta e sostenuta dalla Grazia Mia onnipotente e dolcissima, hanno chiuso la porta del cuore a qualsiasi realtà di male, di mondo, di carne perversa e nemica della loro salvezza sacerdotale.

O diletta vittima! Essi sono i Miei gigli mistici e bianchi, che profumano di Me, spargendo nel mondo, nel nascondimento umile, il Mio buon odore, a salvezza eterna di molti cuori. Amen.

Che gioia, qual letizia ed esultanza per Me, per il Mio Divino Cuore e per il Padre Eterno e dolcissimo! Amen.

Ora non Mi resta, diletta, che dirti di pregare, specie in questi giorni santissimi, perché il numero di questi gigli verginali e casti - VERI UOMINI IN ME UOMO NUOVO, NOVELLO ED ETERNO ADAMO, AMEN -, cresca a dismisura, ciò che avverrà anche tramite la diffusione delle Mie sante parole in mezzo a loro, e mediante questa Mia nuova OPERA DI AMORE SANTO e SANTITA’ VITTIMALE.

O Miei gioielli splendidi! Vi amo, VI AMO E BENEDICO DI CUORE!

Il Cristo, vostro Redentore. Amen”.


Locuzioni interiori ricevute sabato 15 marzo 2008, durante un’adorazione eucaristica notturna.