2013-03-24 Messaggio del Sacro Cuore nella Domenica delle Palme nella Passione del Signore

“Sabrina, ascoltaMi. Io sono Cristo e Io stamani voglio parlarti. Sì, parlerò, anche se non lo farò così lungamente come vorrei … Ma certe cose voglio dirtele fin d’ora, affinché tu le pubblichi presto sul Mio Sito, esso prezioso. Amen. Sì, tutte le cose che in questo tempo sacro Io ti dirò, tranne le indicazioni vostre personali. Amen.”

(pausa molto significativa)

“Dunque, Sabrina: come vedi, Io li ho amorosamente e nella verità chiamati, ma essi – questa Diocesi e Appiano – non Mi hanno risposto. Amen.”

“Il risultato, uno dei primi risultati di ciò, è – e sarà, amen – che se Io sempre ti ho parlato chiaro, da qui in poi ancor più lo farò. Amen.”

“Perché, uno è decano e parroco, e l’altro è Vescovo, e l’altro ancora è monsignore, e l’altro poi coadiutore … ma Io, Sabrina, IO SONO IL CAPO DI QUESTA CHIESA E DI TUTTA LA CHIESA UNIVERSALE – e cioè LA CHIESA CATTOLICA APOSTOLICA E ROMANA. AMEN.”

(pausa significativa)

“Mi rivolgo dunque quest’oggi ai vertici della Gerarchia di questa Diocesi Ambrosiana, per porre loro una domanda: E ora che, per parte vostra, avete dato sepoltura alla Mia Associazione di Riparazione Eucaristica, nel caso in cui dovessero partecipare ai suoi incontri di preghiera riparatrice dei sacerdoti provenienti da varie parti d’Italia, che cosa farete voi? telefonate occulte di proibizione – per vietarlo a loro – alle varie curie italiane, come già avete fatto con la curia …?”

Pausa di serio silenzio.

“Ricordo, inoltre, al Mio servo e figlio don Corrado e ai vari chiacchieroni e pettegoli di Appiano Gentile che: non è giusto fare della chiesa – che, sempre lo dirò, è LA MIA CASA – il luogo del loro intrattenimento e delle proprie chiacchiere. Amen.”

“Mancando di rispetto a Me, anzitutto, e recando serio disturbo a chi vuol pregare, nella Mia casa. Amen.”

“Ora poi, Sabrina: ASCOLTAMI. Siccome ognuno può fare in questa Chiesa ciò che vuole, ti dico quest’oggi:… Piuttosto ognuno di voi – tu e tuo marito e tutti coloro che vi sono vicini; e vicini anche se come numero di chilometri lontani sono – orbene, voi tutti, e anche voi soci dell’ARESC, comportatevi secondo coscienza – certo, illuminata dalla fede in Me, Cristo Signore vostro – in tutti quei casi – e, ahimè! non sono pochi, né rari – in cui avvengono abusi o comunque comportamenti alquanto scorretti nella Mia casa – nelle varie chiese da voi frequentate.”

A questo punto, in una rifrazione interiore ho percepito che il Signore Gesù ha disapprovato il comportamento di colei che dirigeva il coro delle “Donne in canto”, durante una recente Santa Messa vigiliare festiva nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano ad Appiano Gentile; poiché questa donna - e nel suo abbigliamento e nei suoi movimenti - era alquanto disdicevole e inadeguata all’azione sacrificale della Santa Messa. Oltretutto si “dimenava” in modo volgare stando davanti al Santissimo Crocifisso.

“Sappiate, o figli, figli e figlie, che il silenzio è sì una virtù, ma non la virtù assoluta – la quale è invece la vera carità, amen - e che tacere in certi casi non è virtù e bene, ma viltà – anche grande – e espressione chiara di essere schiavi del rispetto umano.”

A questo punto c’è una pausa a cui segue un contenuto personale.


Poi il Divino Maestro conclude dicendo:

“Per ora va’ in pace. Io ti benedico. Amen.”

“Io sono Cristo, il Signore Dio tuo.”

“Va’ in pace! Amen”.


Locuzioni interiori ricevute Domenica 24 marzo 2013, dopo la Santa Messa, in chiesa.