2008-07-17

“… La seconda cosa di cui intendo chiaramente parlarti stamani, Mia diletta … anima vittima, è ciò ch’Io M’attendo dai Carmelitani e, segnatamente, dalle monache claustrali Carmelitane, quelle inserite nella grande e potente famiglia del Carmelo, riformato dall’opera amorosa e mistica di Santa Teresa e San Giovanni della Croce, il MIO Dottore mistico. Amen.

Vengo a richiamarli, i Miei servi e segnatamente le Mie spose claustrali, stamani – un giorno dopo la festa del Carmelo, della dolce Regina e Madre loro Piissima – all’eminente importanza del SILENZIO. Il silenzio religioso come via privilegiata e sicura per tendere più velocemente all’unione mistica con Me, Cristo Iddio Vero. Amen.

Mie Carmelitane spose, sono IL VOSTRO AMATO SPOSO GESU’, AMEN; Colui che spesso vi si nasconde, come gioco e bizzarria del Santo Amore; perché tu, o sposa, come l’amata del Sacro Cantico ti industri a cercarMi; e a ricercarMi ancora dopo averMi trovato, poiché l’abisso del Mio Cuore e del Divino Mio Amore è insondabile ed arcano, amen, e la Mia Vita perfetta e gloriosa tu la godrai solo, o sposa, dopo la morte fisica, se Mi sarai stata fedele. Amen.

Amata Carmelitana, per ora concludo così: cercaMi nel silenzio dell’eremo, della tua cella – specie quella interiore, poiché Io non sono per te, amata sposa, un Dio lontano e tantomeno distaccato. Sappi, ossia ricordati, cara sposa amata, che Io – Dio Trino ed Unico – sono più intimo a te che te stessa. Amen.

Per ora benedico …

Il Cristo, il Figliolo di Dio Altissimo. Amen”.

Locuzioni interiori ricevute il 17 luglio 2008, durante un’adorazione eucaristica.